Nicolas Maduro ancora tiene testa. Infatti non è bastato il bilancio appena stilato sullOnu dei morti (40) durante le ultime manifestazioni nelle principali città del Venezuela a far desistere il presidente in carica Maduro. Morti che giungono dopo londata di protesta che si alzata dopo lauto-proclamazione di Juan Guaidò alla guida del Paese, rappresentando unalternativa a Maduro e per la popolazione stanca della sua dittatura e della situazione in generale. Ma, dopo i recenti fatti, lattuale presidente in carica sembra pronto ad intavolare una trattativa, ma non di proclamare nuove elezioni. Dopo che la procura generale venezuelana si è espressa sul divieto a Juan Guaidó di abbandonare il Paese, il presidente Maduro ha affermato di essere nuovamente disponibile per la trattativa con lopposizione e concede la disponibilità ad indire nuove elezioni legislative in anticipo, ma di fare la stessa cosa con le presidenziali non ne vuole proprio sentirne parlare. Quindi Maduro ancora una volta la non ha intenzione di abbandonare la poltrona, dopo più di sette giorni tra batti e ribatti con il movimento che appoggia il giovane politico autodichiaratosi presidente ad interim e dopo che la gente ha manifestato per le strade per diversi giorni. “Sarebbe molto positivo organizzare elezioni parlamentari anticipate, sarebbe una buona forma di discussione politica, una buona soluzione con il voto popolare”, ha commentato Maduro in una dichiarazione rilasciata allagenzia di stampa russa Ria. Nessuno spiraglio allorizzonte, invece, per le presidenziali: “Si sono tenute meno di un anno fa, dieci mesi fa. Non accettiamo gli ultimatum di persone nel mondo, non accettiamo il ricatto. Le elezioni presidenziali in Venezuela ci sono state e se gli imperialisti vogliono nuove elezioni, che aspettino fino al 2025”. Guaidó dal canto suo ha chiamato alladunata i venezuelani ad una protesta di massa, invocando a loro di fatto di scioperare per due ore e riuscire nuovamente in piazza.