Era ricercato per terrorismo dal 1995 Unal Erdel, 45 anni, il turco con cittadinanza austriaca catturato oggi a Mestre dalla Polizia e ritenuto un reclutatore per conto della Dhkp-C., l’associazione terroristica che ha sequestrato il 31 marzo scorso a Istanbul il procuratore Mehmet Selin Kiraz, poi morto durante il blitz delle forze speciali. Soddisfazione per l’arresto di Erdel, sui cui pendeva un mandato di cattura internazionale emesso dalla magistratura di Ankara, è stata espressa dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “Il livello di allerta è tale che anche e soprattutto nei giorni della Pasqua – ha detto il titolare del Viminale – i controlli di sicurezza, su tutto il territorio, sono altissimi. Tutte le Forze dell’Ordine sono impegnate senza sosta sul fronte antiterrorismo, con l’obiettivo di individuare ogni fonte di possibile rischio e pericolo”. L’allarme è scattato ieri sera, quando alla questura di Venezia si è attivata l’allerta del sistema on-line dell’archivio degli ospiti delle strutture ricettive. Immediatamente le ’volanti’ e la Digos sono entrate in azione: gli agenti si sono presentati all’una di notte nell’albergo dove il latitante soggiornava con la moglie e due figlie, entrambe minori. Erdel era arrivato due giorni fa e aveva previsto di ripartire oggi per l’Austria, dove ha preso la cittadinanza nel 2005 e dove lavora come medico. Gli agenti lo hanno svegliato notificandogli il mandato di cattura internazionale per conto della magistratura turca, dovendo scontare una pena per terrorismo come presunto appartenente a un gruppo armato. “Secondo le autorità’ turche – ha spiegato Alfano – fa parte del gruppo terroristico ’Fronte rivoluzionario per la liberazione del popolo’, conosciuto tragicamente per il sequestro, e a seguito a questo, per la morte, del Procuratore della Repubblica turco Mehmet Selim Kiraz”. Erdel si è mostrato meravigliato, ma non ha opposto resistenza. Ha riferito che era giunto in Veneto per trascorrere alcuni giorni di vacanza con la famiglia. L’uomo, in particolare, ha partecipato nel 1994 all’affissione illegale di manifesti e striscioni, oltre al lancio di bottiglie molotov contro l’High Schhol ad Ankara, e nel 1995 a un attentato negli uffici della banca di Konia Street di Anka