“In questi giorni ho letto chesiamo stati un esempio. Se questo è stato vero anche solo in minima parte, voglio dedicarlo a tutti i Valeria e Andrea che non si arrendono. In questi giorni acerbiabbiamo avuto uno straordinario senso di vicinanza, un pensiero che ora vogliamo rivolgere alle altre famiglie delle vittime”. Le parole di Alberto Solesin toccano il cuore delle migliaia di persone accorse in Piazza San Marco, a Venezia, per dare l’ultimo saluto a Valeria, uccisa dalla brutale violenza dei terroristi nell’attacco al Bataclan. Coperto da fiori bianchi, e scortato da molte imbarcazioni, ilferetro trasportato da una gondola lungo il Canal Grande, è stato portato a spalla dai gondolieri fino all’ingresso della basilica. Il papà di Valeria ha poi voluto ringraziare “l’unità di crisi della Farnesina per l’aiuto e l’umanità, e i cittadini, che hanno manifestato affetto, portando un fiore, e gli amici che ci hanno aiutato a superare i momenti più duri. Un pensiero va a nostro figlio Darioche, oltre a una sorella, ha perso un riferimento, e al suocompagno Andrea, che è uno di quelli che non si arrendono”. Quindi un pensiero sentito anche ai “rappresentanti delle religioni cristiana, ebraica, musulmana in presenza congiuntain questa piazza simbolo del cammino comune degli uomini nel momento in cui ilfanatismo vorrebbe nobilitare il massacrocon il richiamo ai valori di una religione”. Oltre agli amici della giovane ricercatrice veneziana (che hanno tenuto a ricordarla), numerosa la rappresentanza delle istituzioni, guidata dal Presidente Mattarella. Le esequie, celebrate con rito civile,  sono state aperte dagliinni nazionali di Italia e Francia, in ricordo di tutte le vittime degli attentati parigini. Dopo gli interventi del sindaco e del patriarca, unitamente quelli dei nostri istitutori, un toccante applauso ha salutato l’uscita della bara da piazza San Marco, con in sottofondo l’inno alla Gioia di Beethoven. Da oggi Valeria riposerà nel cimitero veneziano di San Michele.

M.