“Preferirei morire che causare il male al Papa, il quale sa perfettamente la mia fedeltà”, è una delle affermazioni che monsignor Balda, imputato nel processo Vatileaks (sulla divulgazione di documenti vaticani riservati), confida a un suo collaboratore, in alcuni messaggi telefonici, visionati dall’Adnkronos. Il Monsignore è detenuto presso la gendarmeria vaticana (“Qui mi trattano benissimo. Mi sento protetto”, ha detto), e lunedì sarà ascoltato insieme a Francesca Immacolata Chaouqui (che ha promesso un fiume di querele ai giornalisti), dal collegio presieduto da Giuseppe Dalla Torre. Ricordiamo tra gli imputati al processo: l’ex collaboratore di Balda, Nicola Maio e i giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, nellordine autori dei libri Via Crucis ed Avarizia.
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