La Corte d’Appello di Milano ha sollevato il conflitto negativo di competenza sulla vicenda relativa all’incidente di esecuzione promosso da Cecilia Marogna, la manager cagliaritana finita indagata in Vaticano nell’ambito dell’inchiesta sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato, con cui i difensori della donna chiedevano l’annullamento del provvedimento di sequestro del cellulare deciso dal pm.
I giudici della Quinta sezione penale, dopo che il gip del tribunale ha ritenuto la propria incompetenza funzionale a decidere sull’incidente di esecuzione, con un’ordinanza hanno sollevato il conflitto con il gip di Milano affinché “la Suprema Corte di Cassazione statuisca quale è il giudice competente a conoscere del procedimento” e hanno disposto la trasmissione in Cassazione degli atti necessari alla risoluzione del conflitto: l’ordinanza di incompetenza del gip di Milano dello scorso 30 settembre, l’incidente di esecuzione sollevato dai difensori di Marogna il 28 settembre davanti al gip di Milano e il decreto di sequestro probatorio del telefono cellulare di Marogna emesso dal sostituto procuratore di Milano l’11 gennaio 2021.