’’Se Papa Francesco vuole, iovado in Egitto per incontrarlo’’. Unaffermazione che, se riletta col segno dei tempi, non si sa bene se interpretarla come una notizia o una minaccia! Ma commentando con lagenzia di stampa Aki (Adnkronos International), limminente visita di Papa Francesco in Egitto il 28 e 29 aprile, Ali Agca (l’attentatore turco che il 13 maggio del 1981 ferì in Piazza San Pietro papa Giovanni Paolo II), spiega le sue pacifiche intenzioni relative al desiderio di poter parlare col Pontefice. ’’Mi auguro che la visita del Papa in Egitto possa aiutare a migliorare la coesistenza pacifica tra musulmani e cristiani che subiscono comuni sofferenze causate dal capitalismo e dal liberalismo selvaggi, ha dichiarato Agca. Papa Francesco sa benissimo che non esiste alcuna guerra di religione nel mondo, ma esiste una provocazione sistematica mondiale che cerca di far uccidere poveri musulmani e poveri cristiani tra di loro per garantirela sicurezza al capitalismo selvaggio. Il che significa che le 60 persone più ricche del mondo posseggono più ricchezza di tre miliardi esseri umani. Questo divario mostruoso ha ucciso lo spirito di tutte le religioni del mondo. ’’Mi auguro che la visita del Papa in Egitto si possa svolgere in un clima di reciproco rispetto, come in un abbraccio tra musulmani e cristiani, e anche ebrei di buona volontà. Premessa la missione dellattentatore pentito, che difficilmente potrà esaudire il suo desiderio, cè invece da sottolineare che la visita di Francesco al Cairo, specialmente dopo lincursione di un commando jihadista nei pressi del monastero greco ortodosso di Santa Caterina, nel Sinai, crea pensieri circa la sua sicurezza personale. Al momento alcuni voci interne al Vaticano avrebbero anticipato che il Santo Padre non avrebbe gradito lidea di doversi spostare nella capitale egiziana iper scortato e allinterno di auto blindate: ’’Papa Francesco si sposterà in Egitto a bordo di una normale auto, chiusa ma non blindata, come da lui stesso voluto’’, ha poi confermato Greg Burke, portavoce vaticano. ’’La sicurezza, mai come nel passato, è oggi un problema che investe un po’ tutto il mondo, il Medio Oriente come l’Europa e gli Usa ha aggiunto Burke – però, la volontà del Papa è di andare comunque avanti ed essere presente come segno di vicinanza. Viviamo in un mondo in cui la mancanza di sicurezza è un elemento che fa parte della vita quotidiana, ma non parlerei di preoccupazione per il viaggio del Pontefice in Egitto: andiamo avanti con serenità’’.
M.