Il Dis ascolterà Cecilia Marogna, la manager cagliaritana imputata insieme ad altri 9 tra laici e religiosi, tra cui l’ex sostituto della Segreteria di Stato Angelo Becciu, nel maxi-processo partito dallo scandalo del palazzo di Londra che si aprirà in Vaticano il 27 luglio prossimo.
A quanto apprende l’Adnkronos, il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza ha infatti aperto un’inchiesta interna in seguito all’esposto presentato dalla Marogna al Copasir il 12 maggio scorso e inerente la attività di intelligence da lei svolta in esecuzione dell’incarico conferitole da Becciu per conto della Segreteria di Stato Vaticana a partire dal 17 novembre 2017. E ora, con una lettera a firma del direttore generale del Dipartimento la Dottoressa Elisabetta Belloni che l’Adnkronos ha potuto visionare, il Dis ha chiesto alla manager di acconsentire ad essere ascoltata dai propri ispettori negli uffici di piazza Dante.
La manager ha già dato la sua disponibilità ma condizionandola. Nella risposta, visionata dall’Adnkronos, la Marogna, si dice pronta a “essere escussa dai Vostri ispettori allor quando meglio riterreTe, ma solo ed unitamente al mio procuratore costituito in atti, nonché coordinatore del mio collegio difensivo”, l’esperto di diritto internazionale Riccardo Sindoca, che, spiega, “è l’unica persona a conoscenza di tutti e quanti sono i fatti occorsimi e del mio operato tutto”, tanto che “nel caso in cui mi accadesse qualsivoglia, lo Stesso potrà riferire in mia vece, quanto di sua conoscenza e pertinenza”. Al centro dell’esposto della Marogna una serie di doglianze relative a passaggi di dichiarazioni di Francesca Immacolata Chaouqui nella trasmissione Report del 12 aprile 2021, e di altre circostanze emerse proprio in una puntata di Report oltre che, scrive la Marogna, di “illecite acquisizioni informative in suo danno da parte di appartenenti a organismi di informazione e sicurezza”.