La variante Omicron provoca sintomi covid più lievi e pare avere una pericolosità più bassa. Dal Sudafrica arrivano i primi dati che ridimensionano l’allarme. Meno di un terzo dei pazienti covid ricoverati durante l’ultima ondata presenta sintomi gravi: nella fase iniziale delle due precedenti ondate, la quota saliva a due terzi. I dati diffusi dal National Institute for Communicable Diseases (NICD), nell’area di Pretoria, fanno riferimento a 1.633 ricoveri tra il 14 novembre e l’8 dicembre. I casi gravi rappresentano il 31% del totale: si tratta di contagiati che hanno bisogno di ossigeno o ventilazione meccanica.
Nella fase iniziale della prima e della seconda ondata, la percentuale arrivava rispettivamente al 67 e al 66. I dati fanno parte di uno studio non sottoposto a peer review e non è escluso che i casi gravi possano aumentare nei prossimi giorni: per avere un quadro più completo e chiaro. Il report non fa riferimento all’eventuale vaccinazione dei pazienti, quindi non è chiaro quanto il vaccino possa limitare la gravità della malattia.
In Sudafrica, come evidenzia il Guardian, i casi covid sono aumentati del 255% nell’ultima settimana. Secondo altri dati, l’impennata di contagi non ha prodotto un aumento rilevante dei ricoveri in terapia intensiva, come evidenzia il quadro delineato da Netcare, uno dei pilastri della sanità privata nel paese. “Circa il 90% dei pazienti ricoverati nei nostri ospedali non ha bisogno di ossigeno”, dice Richard Friedland al Daily Maverick. “Se questo trend si conferma, la quarta ondata può essere gestita in modo adeguato” a livello di area non critica. Nelle precedenti ondate, il 26% dei pazienti covid avevano bisogno di cure in terapia intensive negli ospedali del gruppo.