“Il rischio complessivo legato alla nuova variante Omicron” del covid “rimane molto elevato. Evidenze consistenti mostrano che questa variante ha un vantaggio di crescita rispetto a Delta con un tempo di raddoppio” dei casi “di 2-3 giorni. Si osserva un rapido aumento dell’incidenza in un certo numero di Paesi, compresi quelli in cui Omicron è diventata la variante di Sars-CoV-2 dominante, come il Regno Unito e gli Stati Uniti”. Lo sottolinea l’Organizzazione mondiale della sanità nell’aggiornamento epidemiologico settimanale.
“Un calo nell’incidenza dei casi è stata ora osservato in Sud Africa”, rileva il report. “È probabile che il rapido tasso di crescita sia una combinazione dell’evasione immunitaria e dell’aumentata trasmissibilità intrinseca della variante di Omicron. I primi dati arrivati da Regno Unito, Sudafrica e Danimarca suggeriscono che c’è un rischio ridotto di ospedalizzazione per Omicron rispetto alla variante Delta, tuttavia – aggiunge l’Oms – sono necessari ulteriori dati per comprendere i marker clinici di gravità della malattia compreso l’uso di ossigeno, il ricorso a ventilazione meccanica e i decessi e capire in che modo la gravità può essere influenzata dalla vaccinazione o da una precedente infezione”.