Home ATTUALITÀ Variante Omicron, La Vecchia: “Comportarsi come in zona rossa”

    Variante Omicron, La Vecchia: “Comportarsi come in zona rossa”

    Contro il covid in Italia, l’ondata di contagi e la variante Omicron bisogna “comportarsi come se fossimo in zona rossa. Il consiglio è di starsene a casa ed evitare contatti”. Lo dice, intervistato sulla salita dei contagi per la nuova variante a La Repubblica, Carlo La Vecchia, epidemiologo dell’Università di Milano. “Il problema – spiega – sono i malati gravi. Sul numero di casi ormai non c’è controllo perché i vaccini servono poco contro l’infezione, cioè la positività. Semmai sembrano proteggere contro il ricovero. Se lo fanno davvero questa ondata sarebbe grave ma non tragica. Se invece la protezione dalle forme più importanti di malattia è limitata allora siamo in un pasticcio grosso”, sottolinea l’epidemiologo. E aggiunge: “Comunque la terza dose fa aumentare gli anticorpi di 50 volte. Speriamo che contrasti Omicron. Il consiglio è di correre con i booster, in particolare dai 50 anni in su”.  

    “Con la diffusione della positività che abbiamo in questo momento, in giro ci sono da 2,5 a 3 milioni di positivi di cui ne conosciamo solo 675mila, quelli che hanno fatto il tampone. Quindi non cambia molto mettere regole diverse riguardo alla quarantena”. “Nel Cts ci sono persone competenti. Del resto i malati dopo una settimana non sono più contagiosi. Trasmettono nei due giorni precedenti e poi fino a due o tre giorni dopo la malattia”, spiega. 

    E se sul fronte Omicron, sottolinea che “abbiamo bisogno di una quindicina di giorni per avere un’idea più precisa”, “francamente – dice ancora La Vacchia – la scorsa primavera tutti speravamo che i vaccini chiudessero questa storia. In effetti hanno funzionato benissimo sulla Delta, adesso siamo in attesa”. Quindi come devono comportarsi le persone? “Devono comportarsi come se fossimo in zona rossa – spiega l’epidemiologo -, che poi magari dopo Capodanno sarà adottata davvero. Il consiglio è di starsene in casa ed evitare contatti. Chi poi ha sintomi leggeri non deve fare nulla di particolare. Se non passano vanno contattate le strutture sanitarie”. 

    Nel prossimo mese quanti italiani saranno colpiti dalla Omicron? “Molti milioni. Ora il problema è capire se in modo lieve. Il timore è che nei prossimi 15 giorni ci siano problemi nei servizi sanitari. Con numeri così alti di nuovi casi, se anche il 2% dei contagiati va in ospedale, nei prossimi giorni potrebbero esserci 2 mila contagiati al giorno. E il sistema sanitario collasserebbe”, conclude.