Tamponi anche per i vaccinati per accedere ai locali al chiuso o ai grandi eventi. Mascherina obbligatoria all’aperto. E durata del green pass ridotta. Sono le ipotesi che verranno discusse il 23 dicembre dalla Cabina di regia con il premier Mario Draghi a palazzo Chigi. La variante Omicron anche in Italia è sotto i riflettori e – sebbene i numeri non siano paragonabili a quelli di paesi che registrano contagi record – l’appuntamento del 23 dicembre è necessario a ridosso vacanze di Natale che saranno caratterizzate da viaggi, riunioni familiari, feste nei ristoranti e nei locali.
E’ difficile ipotizzare una stretta già da Natale, visto che il 25 dicembre cade a sole 48 ore dalla riunione. E’ più probabile che l’eventuale svolta arrivi per il resto delle festività. In ogni caso, saranno i dati a dettare la linea. Qualsiasi eventuale misura, specificano fonti di governo all’Adnkronos, “verrà valutata sulla base degli ultimi dati aggiornati”.
L’Italia archivia una giornata da oltre 28mila contagi. La curva sale, aumentano ancora ricoveri e terapie intensive. La variante Omicron è ancora in seconda fila rispetto alla Delta, ma il numero dei casi cresce: sono 84, il giorno prima erano 55. In stand by, 10 casi a Firenze. Intanto la maggior parte delle segnalazioni arriva da Lombardia (33) e Campania (20), mentre in generale la variante è segnalata in 13 regioni (Lazio 8, Puglia 7, Veneto 5, Piemonte e Emilia Romagna 2, Abruzzo, Calabria, Liguria, Sardegna, Sicilia, Toscana 1) e nella provincia di Bolzano. Domani, fa sapere l’Istituto superiore di sanità, sarà effettuata una nuova flash survey per stimare la prevalenza della variante.
“La presenza della Omicron era largamente attesa, in linea con quanto osservato anche negli altri paesi, ed è probabile un aumento dei casi nei prossimi giorni – commenta il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro – La crescita del numero dei casi depositati testimonia l’efficienza della rete di monitoraggio, e dei sistemi messi in campo per seguire l’evoluzione della variante. Restano fondamentali le raccomandazioni date finora, di iniziare o completare il ciclo vaccinale anche con la terza dose, di usare la mascherina quando indicato e di seguire le misure individuali e collettive per ridurre al minimo la diffusione del virus”.
Gli ospedali sono sottoposti ad una pressione che cresce progressivamente. “La variante Omicron corre, ci sarà un impatto, come già si vede, prima sui ricoveri in area media e poi sulle terapie intensive”, dice all’Adnkronos Salute Antonino Giarratano, presidente della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti).
“Ci stiamo preparando al peggio, le aziende sanitarie stanno organizzando la riapertura e l’ampiamento dei reparti Covid. Siamo preoccupati ma anche preparati”. “Qualsiasi intervento preso oggi” sulla curva epidemica “avrà dei risultati tra 15-20 giorni, questo vale per lockdown per vaccinati o meno, mentre le Regioni in zona gialla non servono a nulla”, ammonisce.
Dagli esperti, in vista dell’eventuale stretta, arrivano sollecitazioni che fanno riferimento a misure drastiche. Omicron “è già arrivata e si diffonderà, dobbiamo trovare dei modi per mitigare e diluire l’impatto sulla curva dei contagi e assorbire al meglio le conseguenze, per questo tutti gli interventi possono aiutare e anche un lockdown ci permetterebbe di gestire meglio l’impatto. Capisco che non è facile ma dobbiamo essere flessibili”, diceall’Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco, docente della Statale di Milano.
Il professor Matteo Bassetti punterebbe invece sull’obbligo vaccinale per gli over 40. “L’obbligo vaccinale per tutti è l’extrema ratio, ma abbiamo circa 6 milioni di persone non vaccinate e che ormai non lo faranno”, dice all’Adnkronos Salute il direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale Policlinico San Martino di Genova.
“Siamo già siamo in ritardo e nel pieno di quarta ondata. Se si vuole proteggere la popolazione, anche in vista di una diffusione di Omicron con un super afflusso di persone in ospedale, una proposta potrebbe essere di usare i prossimi 15 giorni delle vacanze di Natale per mettere un obbligo ad immunizzarsi, almeno per gli over 40, così potremmo ridurre quel numero enorme di non vaccinati. Si potrebbe approfittare delle scuole chiuse e delle ferie, e pensare ad una multa dopo il 9 gennaio per chi non si è vaccinato”, aggiunge. Mentre sul lockdown per i non vaccinati, Bassetti chiarisce che “non si combatte il covid con le restrizioni, ma se si deve scegliere è chiaro che queste misure devono valere solo per i non vaccinati”.