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Variante Omicron e terza dose, ecco cosa pensano gli esperti rispetto all’eventualità di una quarantena per covid ridotta

Come spieghiamo in un’altro articolo, in relazione al gran numero di vaccinazioni ad oggi effettuate, ed alla ‘relativa’ reale pericolosità della variante nei confronti dei vaccinati tre volte, autorità ed esperti starebbero ragionando se, e come, intervenire nei confronti di una riduzione della quarantena per chi ricevuto la terza dose di vaccino anti-covid. Vediamo cosa ne pensano gli esperti interpellati:

Pregliasco: “Ridurre la quarantena a 5 giorni è una transizione verso una nuova normalità

L’ipotesi, ragiona il docente della Statale di Milano, Fabrizio Pregliasco, di “ridurre la quarantena a 5 giorni è una transizione verso una nuova normalità. E’ un po’ un destino di convivenza, sapendo che effettivamente il dato anche di Omicron ribadisce una presenza e una contagiosità concentrata nei giorni. E’ chiaro che ci sono dei margini di rischio, ma si può fare per governare in qualche modo una situazione che sperabilmente porterà magari altre onde, ma non così pesanti nel prossimo futuro“. In merito invece alla domanda se si parla di quarantena ridotta solo per i Covid-positivi asintomatici o anche per chi ha sintomi, il virologo milanese replica che “Questa è una scelta che allarga ancora di più le maglie. Potrebbe essere fatto secondo me in modo progressivo, in funzione dell’andamento epidemiologico“.

Bassetti: “In Italia dobbiamo arrivare a gestire la quarantena per Covid in modo autonomo”

A proposito della gestione delle quarantene per chi è positivo all’infezione da Covid, sintomatico o asintomatico, ma vaccinato con tre dosi, secondo il direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, “In Italia dobbiamo arrivare a gestire la quarantena per Covid in modo autonomo. Ovvero, io positivo mi faccio in autogestione un altro tampone e se è negativo esco, senza leggi o leggine e tutta questa burocrazia legata alle quarantene. Usciamo da questo modo senza senso della gestione di oggi. Se vogliamo convivere con il virus, dobbiamo trattare chi è positivo sintomatico come abbiamo sempre trattato l’influenza. Si sta a casa fino a quando non si è contagiosi e si verificherà o con la scomparsa dei sintomi o con l’uso dei tamponi in autosomministrazione, come fanno già alcune Regioni“.

Mastroianni: “E’ arrivato il momento di una riflessione nella gestione soprattutto degli asintomatici”

Come ricorda invece il presidente del Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), ed ordinario di Malattie infettive all’Università Sapienza di Roma, Claudio Mastroianni, ”I Cdc americani raccomandano una riduzione delle quarantene per Covid. Credo che anche in Italia sia arrivato il momento di una riflessione nella gestione soprattutto degli asintomatici, ma con alcune accortezze anche alla luce della possibilità di delegare il controllo alla responsabilità del cittadino. Ma sulla tempistica si potrebbe riflettere. Quello che mi preoccupa ancora è che Omicron non ha soppiantato del tutto Delta che continua a circolare. Se nelle prossime settimane avremo una maggior certezza del quadro, si potrebbe pensare ad una riduzione dell’isolamento per chi è positivo asintomatico, ma che ha fatto anche la dose booster“.

Max