Massimo Galli, direttore delle Malattie infettive dell’ospedale sacco di Milano, teme la viarante inglese del Covid: “Nel nostro laboratorio da tempo studiamo le sequenze del virus dei nostri ricoverati: quello che posso dire è che dei 20 letti che seguo direttamente almeno uno su tre ormai è occupato da contagiati da una variante. Non ho ancora dati precisi, ma possiamo ipotizzare si tratti di quella inglese”, dice al Corriere della Sera.
Il timore di Galli è che possa ripretesi in Italia quanto sta accadendo nel resto d’Europa, Regno Unito in testa: “Lì tutto è partito intorno al 23 settembre scorso. Se ne sono accorti più o meno due mesi dopo e nel giro di poco ha sostituito l’altro ceppo, che era quello che girava da noi”.
“Se arriva qui, essendo altamente più diffusiva, ci metterà poco a diventare dominante – ammette – imprimendo un ritmo più veloce. Diciamo che se prima era un andamento moderatamente lento, potrebbe diventare molto più rock, con tutti i danni del caso”.
I dati non giustificano il panico, ma impongono prudenza: “In questa fase serve tenere i nervi saldi e fare le scelte giuste nel segno della prudenza. Ma non c’è nessun motivo di credere che sia più virulento come virus, semplicemente è una variante più contagiosa e quindi se genera grandi numeri sarà più alta anche la percentuale di malati gravi”, conclude Galli.