Che piaccia o meno, questa ‘maledetta’ variante indiana o meglio, Delta, ce la sta mettendo tutta per complicare le nostre vite proprio ora che, con l’avvento dei vaccini, pensavano di aver passato il peggio.
Invece no, a quanto pare, sebbene – premessi i soggetti fragili ed ovviamente a rischio – non esageratamente ‘mortale’ – un po’ meno meno per chi vaccinato – tuttavia la Delta si distingue (e trasmette) – per la straordinaria contagiosità dimostrata.
Dunque, spiega il responsabile per il Sud della Fondazione italiana di Medicina personalizzate, ed immunologo, Mauro Minelli, “La stima dell’attuale trend di trasmissione consente di prevedere che, nel mese di agosto, oltre l’80% delle nuove infezioni da coronavirus, sarà sostenuto dalla variante Delta”.
Così Minelli ha deciso di raccogliere in un approfondito decalogo comportamentale, alcune regole che, rimarca, “piaccia o no, dovrebbero non essere disattese nell’interesse del singolo e della collettività nella quale egli è incluso“.
Leggiamo insieme queste 10 regole, come riportate fedelmente dall’agenzia di stampa AdnKronos:
1) “Ancora oggi le misure di prevenzione anti-Covid non possono, né devono affievolirsi fino a perdersi nella diffusa convinzione di una presunta incolumità oramai già pienamente acquisita. Non è così. La pandemia, affidata alle mutazioni capricciose di un virus tutt’altro che sconfitto, può rimanifestarsi con rapidi incrementi di casi giornalieri, questa volta allargati a tutte le fasce d’età, e con conseguenti ricoveri e decessi;
2) Su una platea nazionale di circa 53 milioni e mezzo di persone, attualmente in Italia la popolazione che si è sottoposta a vaccinazione è pari al 58%, ma solo il 36,7% ha completato il ciclo vaccinale. Quindi al momento è solo parzialmente protetto da un’unica dose di vaccino il 21,3% che, aggiunto al 42% della popolazione mai vaccinata, costituisce una amplissima fascia di persone, per lo più giovani, nelle quali la variante Delta può essere un rischio di infezione e, dunque, causa di malattia”.
3) “Dopo un lungo periodo di rinvii legati alle più restrittive limitazioni imposte dai lockdown, si assiste in questi giorni al moltiplicarsi di una grande varietà di feste (matrimoni, cresime e prime comunioni) aperte a ospiti diversi e numerosi che, prima nelle chiese e poi nei ristoranti o nei saloni utilizzati per le cerimonie, si accalcano senza più alcuna precauzione. Dei previsti controlli all’ingresso dei locali con esibizione, da parte degli invitati, dei relativi certificati di avvenuta vaccinazione, manco l’ombra. E lì, nel mezzo della festa, bambini, adolescenti e giovani, tutti non ancora vaccinati. Certo, non sospendiamo le feste. Ma nemmeno le doverose precauzioni imposte dalla ragione, prima ancora che dai Dpcm”.
4) “E’ il vaccino che conferisce la giusta protezione in breve tempo. Ed è auspicabile che la piena vaccinazione di tutte le fasce di popolazione ad alto rischio di Covid venga effettuata nel più breve tempo possibile per continuare a tenere bassi ricoveri e decessi. Così come è sperabile che tutte le persone già sottoposte alla somministrazione della prima dose di vaccino possano ricevere una seconda dose nel giusto intervallo di tempo previsto per ogni singola tipologia di vaccino”.
5) “Non dismettere le mascherine, non accontentarsi di coprire solo la bocca, non esibirle come un accessorio da mantenere appeso a un orecchio quasi fosse la testimonianza documentabile di un rispetto delle regole oggi diventate meno pressanti. Quelle regole, oggi, sono urgenti e indifferibili esattamente come nella primavera appena trascorsa”.
6) “Non accalcarsi, non cessare la buona norma del distanziamento, non cedere alla tentazione di immaginare che il tempo critico sia ormai passato. Chi, in Australia, ha potuto constatare che il contagio da variante Delta è eccezionalmente rapido, ha pure documentato che lo stesso contagio è avvenuto tra due sconosciuti che, sprovvisti di mascherina, sono passati l’uno vicino all’altro all’interno di un supermercato di Sidney”.
7) “Per accedere con ragionevole margine di sicurezza in locali pubblici o privati frequentati da più persone, non può bastare avere effettuato qualche ora prima un tampone molecolare rivelatosi negativo per infezione in corso. La diffusione di questa variante da un soggetto all’altro sembra essere rapidissima, consumandosi in un tempo che oscilla tra i 5 e i 10 secondi, e può verificarsi da un soggetto vaccinato, inconsapevole portatore asintomatico del virus mutato, a un soggetto non vaccinato negativo a un tampone effettuato qualche ora prima. E in quest’ultimo l’infezione potrà decorrere in forma tutt’altro che asintomatica” .
8) “L’accesso nelle trattorie e nei ristoranti, riaperti a un pubblico molto ampio di persone desiderose di socialità e convivialità, è per lo più caratterizzato dalla religiosa osservanza della mascherina indossata con rigoroso criterio dalla porta del locale fino al tavolo prenotato. Raggiunto il quale, la mascherina rimane accessorio individuale riservato ai soli camerieri che si destreggiano nel dedalo dei tavoli tra loro strettamente affastellati. E così quelle regole varate per assicurare il mantenimento di una opportuna distanza tra clienti di tavoli diversi, ora rimane solo una memoria da archiviare. Tenerne conto potrebbe significare evitare nuove infauste chiusure che, considerando il trend attuale, già in agosto potrebbero palesarsi”.
9) “Evitare, tanto più se in contesti pubblici aperti a un’audience allargata e indistinta, di cedere alla tentazione dei messaggi ammiccanti e orientati a senso unico verso la tranquillizzazione delle masse. Frasi del tipo ‘l’infezione da variante Delta è come un raffreddore’ suona come la riedizione emotiva di dati e di fatti tragicamente smascherati da una post-verità che, nella primavera 2020, ha pagato a caro prezzo l’infausto tentativo di edulcorare a ogni una storia tutt’altro che a lieto fine”.
10) “Attivarsi per convincere il maggior numero possibile di persone indecise o deviate da ‘fonti tossiche ad immunoproteggersi, visto che è proprio grazie alla vaccinazione che è possibile mantenere a livelli gestibili i tassi di incidenza della Covid-19. E, d’altro canto, un’auspicabile accelerazione delle procedure di copertura vaccinale non potrebbe che sortire un effetto decisamente vincente sulla diminuzione dei contagi, dei ricoveri e dei decessi, soprattutto nelle fasce dei soggetti più a rischio”.
Max