In merito alla recrudescenza dei contagi leganti alla variante Delta, ed ai caroselli seguiti alle vittorie della Nazionale, Giorgio Sestili, fisico ideatore della pagina Facebook ‘Coronavirus – Dati e analisi scientifiche’ (e presente sul web con il sito www.giorgiosestili.it.), non ha dubbi: “I casi Covid stanno risalendo velocemente, addirittura nell’ultima settimana si registra un +75%. Siamo nel pieno di una crescita esponenziale, con un tempo di raddoppio di 7 giorni. E’ molto probabile che in poche settimane raggiungeremo lo stesso numero di casi del Regno Unito“.
Dunque, avverte il fisico: “E’ chiaro che il Green pass e l’obbligo vaccinale per alcune categorie sono opzioni da mettere subito in campo“.
Insomma, sono tutti concordi sul fatto che, di qui a pochi giorni, nel Paese i contagi da variante Delta cresceranno esponenzialmente.
Ci sta lavorando alacremente, come sempre, anche la Fondazione Gimbe, che ha rilevato in una settimana un incremento di contagi di ben il 61,4%. Nello specifico, il Gimbe si rivolge alla settimana compresa fra il 7 ed il 13 luglio dove, per l’appunto, il presidente Nino Cartabellotta (nella foto), illustra che è stato registrato “un incremento del 61,4% di nuovi casi (8.989 contro 5.571); si confermano invece in calo i decessi (104 contro 162), i casi attualmente positivi (40.649 contro 42.579), le persone in isolamento domiciliare (39.364 contro 41.121), i ricoveri con sintomi (1.128 contro 1.271) e le terapie intensive (157 contro 187)”.
C’è poi da dire, spiega ancora il presidente del Gimbe, “Sul fronte dei nuovi casi si registra un netto incremento settimanale, peraltro sottostimato da un’attività di testing in continuo calo, che rende impossibile un tracciamento adeguato dei contatti“. Infatti, dall’inizio di maggio, incalza ancora, il numero settimanale delle persone testate “si è infatti progressivamente ridotto del 56,3%, passando da 662.549 a 289.869”. In tutto ciò, evidenzia il report, fortunatamente i decessi “continuano invece a scendere, attestandosi nell’ultima settimana a 104 con una media di 15 al giorno rispetto ai 24 della settimana precedente”.
Dunque, riassume Cartabellotta, “Come già previsto 3 settimane fa, la strategia attendista per fronteggiare la circolazione della variante Delta non ha funzionato e adesso è necessario arginare le conseguenze dell’aumento dei contagi accelerando la copertura vaccinale completa di over 60 e fragili. Se per limitare la circolazione del virus rimangono fondamentali i comportamenti virtuosi, l’utilizzo del Green pass sul modello francese per l’accesso a bar, ristoranti e altre attività, seppur auspicabile, è poco applicabile a breve termine per vari ostacoli che dovrebbero essere fronteggiati e rimossi“.
Anche il Gimbe di fronte all’evidente rialzo dei contagi per via della Delta, ormai ‘unica fonte’ di positività, non può non tenere conto che “nel nostro Paese il tallone d’Achille continua ad essere rappresentato dagli oltre 4,77 milioni di over 60 a rischio di malattia grave non coperti dalla doppia dose di vaccino: di questi, 2,22 milioni (12,4%) non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, con rilevanti differenze regionali (dal 21,8% della Sicilia al 7,2% della Puglia), mentre 2,55 milioni (14,2%) devono completare il ciclo dopo la prima dose (1.856.129 con AstraZeneca, 596.190 con Pfizer-BioNTech, 96.503 con Moderna)”.
La Fondazione Gimbe è però convinta che, inevitabilmente, con il tempo, “L’incremento dei contagi determinerà un aumento di ospedalizzazioni e decessi, evidenti rispettivamente non prima di 2 e 4 settimane, la cui entità sarà inversamente proporzionale alla copertura vaccinale completa della popolazione, in particolare di over 60 e fragili. In altre parole, anche con una circolazione virale elevata, l’impatto dei contagi sui servizi sanitari sarà inferiore rispetto alle ondate precedenti”.
Infine la Fondazione Gimbe prende una sua precisa posizione rispetto ai vaccini, anche andando ‘controcorrente rispetto a quanto riferito dall’Ema: “Con il progressivo ‘tramonto’ dei vaccini a vettore adenovirale e il flop di CureVac , la campagna vaccinale potrà contare solo sui vaccini a mRna che, secondo le ultime stime, nel terzo trimestre dovrebbero sfiorare quota 45,5 milioni di dosi. Infine, il crollo del numero di prime dosi consegue sia alla necessità di completare i cicli vaccinali che ha imposto di fatto una frenata alle prenotazioni, sia all’esitazione vaccinale degli over 50, soprattutto nelle fasce 50-59 e 60-69 anni dove il numero delle prime dosi somministrate settimanalmente è in calo”.
Max