“In Campania abbiamo una presenza preoccupante di variante Delta. Abbiamo trovato alcuni ragazzi, di 18 anni, andati a una festa a Palma di Maiorca tornati positivi al Covid, variante Delta”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, a Sorrento per la tre giorni di Alis.
De Luca è poi tornato sulle recenti critiche espresse nei confronti del commissario Figliuolo: “Conflittuale il mio rapporto con lui? Assolutamente no, ho il massimo rispetto per il generale. Io non condivido la sovrapposizione di immagine, voglio essere libero di esprimere valutazioni critiche senza coinvolgere le forze armate”, ha evidenziato De Luca, intervistato da Bruno Vespa sul palco.
Secondo il governatore campano “sarebbe un atto di responsabilità distinguere le immagini, perché quando un uomo delle forze armate ha una responsabilità civile deve farlo in modo civile, senza mettere in difficoltà chi come me esprime una critica. Io sto criticando il fatto che la distribuzione dei vaccini non è equa e non risponde a una valutazione di opportunità”.
Sui vaccini, secondo De Luca, “si è rotto il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e stiamo incontrando difficoltà in tutta Italia”. “Ho avuto modo di dire che sulla vicenda Astrazeneca stavamo minimizzando, che avrebbe cambiato tutto. E ha cambiato tutto, ma siamo obbligati a far finta che vada tutto bene”.
Sul caso della Campania De Luca ha espresso “forte preoccupazione per la città di Napoli, dove registriamo una grande resistenza a vaccinarsi. Quando la popolazione era disposta a vaccinarsi non avevamo le dosi, poi c’è stato il disastro comunicativo fatto dal Governo, dal Ministero della Salute e dal Commissariato, perché su Astrazeneca hanno dato 10 comunicazioni diverse. Quando si è rotto il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato è evidente che la gente non ha più disponibilità a vaccinarsi. Oggi siamo in una situazione grave che viene ancora minimizzata, anche dal commissario. Ad esempio viene detto che ci sarà il 5% in meno vaccinazioni, invece a luglio arriva il 40% in meno di dosi. Quindi le Regioni oggi non sono in grado di fare nuove vaccinazioni ma devono limitarsi a fare la seconda dose per chi ha fatto la prima”.