(Adnkronos) – Casi di vaiolo delle scimmie che si moltiplicano in un numero sempre maggiore di Paesi, con trasmissione uomo-uomo, anche in persone che non hanno fatto viaggi recenti in aree a rischio. Un elemento che stupisce le autorità sanitarie internazionali (“per l’Europa è la prima volta”, osservava ieri l’Ecdc), e che risulta “singolare” anche a Carlo La Vecchia, epidemiologo dell’università Statale di Milano. Potrebbe essere cambiato qualcosa nella natura del virus responsabile del ‘monkeypox’? “Questo è molto probabile”, dice l’esperto all’Adnkronos Salute. Una nuova variante? “Sembra logico ipotizzarla”, risponde.
“Di questo virus – ricorda La Vecchia – c’erano già due varianti, una in Congo e una nell’Africa occidentale in generale”, quindi per l’epidemiologo è plausibile “che possa esserne comparsa un’altra in grado, pur con difficoltà, di trasmettersi da uomo a uomo anche al di fuori dall’ambiente africano”.
In ogni caso, “la restrizione a un solo sesso” che almeno finora sembra avere l’infezione, secondo l’esperto “indica che non c’è una trasmissione diffusa” e che “evidentemente siamo di fronte a una contagiosità relativamente limitata”.
“Questi sono anche i primi casi al mondo segnalati tra gli Msm”, maschi che hanno rapporti sessuali con maschi, segnalava sempre ieri il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. Come interpretare questa informazione? “Senza dubbio questo non è un virus a trasmissione sessuale”, chiarisce per prima cosa La Vecchia. Tuttavia al momento “la restrizione a un solo sesso” appare oggettiva, pertanto “evidentemente si è formato un cluster all’interno di questa comunità – ragiona l’epidemiologo – e nell’ambito di contatti personali stretti si è verificata una trasmissione”.