Che in diverse località del mondo rappresenti una ‘facile’ e pericolosa forma d’infezione, è un fatto ormai assodato tuttavia, parlando del cosiddetto ‘vaiolo delle scimmie’, premesso che oggi guai soltanto ad alludere a qualcosa che possa essere definito ‘discriminante’, c’è però da precisare che, al momento, nella quasi totalità dei casi il contagio è ad appannaggio a quanti si lasciano andare a ricorrenti ‘promiscuità sessuali’.
Non a caso proprio il ministero della Salute oggi ha rimarcato, per il momento, di aver ‘escluso’ una vaccinazione di massa, per limitarla invece a quelle risultano essere ‘categorie a rischio’.
“Al momento – si legge infatti nel comunicato – la modalità di contagio e la velocità di diffusione, così come l’efficacia delle misure non farmacologiche fanno escludere la necessità di una campagna vaccinale di massa. Tenuto conto dell’attuale scenario epidemico e della limitata disponibilità di dosi, le prime categorie alto rischio a cui verrà offerta inizialmente la vaccinazione, come profilassi pre-esposizione, sono individuate tra: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta a orthopoxvirus. Persone gay, transgender, bisessuali e altri uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (Msm), che rientrano nei seguenti criteri di rischio: storia recente (ultimi 3 mesi) con più partner sessuali; e/o partecipazione a eventi di sesso di gruppo; e/o partecipazione a incontri sessuali in locali/club/cruising/saune; e/o recente infezione sessualmente trasmessa (almeno un episodio nell’ultimo anno); e/o abitudine alla pratica di associare gli atti sessuali al consumo di droghe chimiche (Chemsex). Tali soggetti a più alto rischio – si legge ancora nella circolare diramata dal ministero – potrebbero essere identificati tra coloro che afferiscono agli ambulatori PrEP-HIV dei centri di malattie infettive e dei Check Point, ai centri HIV e ai centri per il trattamento delle malattie sessualmente trasmissibili, utilizzando anche indicatori di comportamento ad alto rischio simili a quelli utilizzati per valutare l’idoneità alla profilassi pre-esposizione all’HIV, ma applicati indipendentemente dalla presenza o meno di infezione da HIV. Si ritiene importante il coinvolgimento delle associazioni LGBTQIA+ e quelle per la lotta all’HIV, in particolare per favorire una corretta informazione sulla campagna vaccinale. La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target potrà essere aggiornata sulla base dell’andamento epidemiologico e della disponibilità di dosi”.
Dunque, alla luce di quanto detto, c’è da dire che nel frattempo la Commissione Ue ha fatto giungere in Italia A seguito la prima tranche di donazione del vaccino antivaiolo Jynneos. Una quantità ancora limitata di dosi, ma comunque opportunamente suddivise tra le regioni con il più altro numero di casi ad oggi segnalati.
Così, stando a quanto segnalato da una circolare del ministero della Salute, sono state assegnate 2.000 dosi alla Lombardia, 1.200 al Lazio, e 600 all’Emilia. Inoltre, spiega ancora la circolare, “come richiesto, in attesa della successiva tranche di donazione (attualmente prevista per la seconda metà di agosto) sarà messa da subito a disposizione, per le regioni e pubbliche amministrazioni che ne facciano richiesta, una quota di dosi (multipli di 20 fino a 60 dosi). Una quota di vaccino resterà stoccata presso il ministero della Salute, per eventuali emergenze”.
Come scrive il settore ‘Salute’ dell’agenzia di stampa AdnKronos: “Il vaccino attualmente disponibile, MVA-BN (virus vaccinico vivo Ankara modificato, non replicante, prodotto dalla Bavarian Nordic), è un vaccino distribuito degli Stati Uniti con il nome di Jynneos, e autorizzato dall’Fda per la prevenzione del vaiolo e del vaiolo delle scimmie nei soggetti adulti ad alto rischio di infezione. MVA-BN è autorizzato anche in Canada, con il nome commerciale Imvamune, e in Europa, con il nome commerciale Imvanex. Secondo quanto riportato da Ema – scrive ancora l’AdnKronos – tra i due prodotti (Jynneos e Imvanex) esistono piccole differenze in termini di processo di produzione e specifiche di qualità tra le varie autorizzazioni all’immissione in commercio nelle diverse regioni, dovute a differenze nei set di dati, ma che non influiscono sulla qualità finale del vaccino. Più recentemente Ema ha esteso l’indicazione d’uso di Imvanex (precedentemente indicato solo per il vaiolo) anche per il vaiolo delle scimmie”.
Max