Come specificato nel bugiardino del vaccino anti-Covid mRNA ‘BNT162b2 – Comirnaty della Pfizer, affinché la vaccinazione raggiunga la sua efficacia occorrono due inoculazioni, con una distanza di almeno 21 giorni l’una dall’altra.
Ora accade che, non un decreto del Governo (per altro seguito dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale) ma, ‘l’Unità di crisi Covid della Regione Lazio’, si sia presa la ‘responsabilità’ di ‘non attenersi’ a quanto indicato dal ‘bugiardino’ Pfizer, allungando l’intervallo di inoculazione della seconda dose del vaccino, ‘ritardandolo di ben 35 giorni.
Un’iniziativa, ha annunciato oggi l’assessore regionale Alessio D’Amato, che consentirà di “recuperare 100mila slot”.
Come recita infatti il comunicato reso noto non dal mistero della Salute, ma dall’Unità di crisi Covid della Regione Lazio: “A partire dal lunedì 17 maggio saranno estesi i richiami del vaccino Pfizer a 5 settimane, ossia 35 giorni. Tutti gli interessati verranno avvisati in anticipo via Sms e l’allungamento, recependo le raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico (Cts) e della Struttura commissariale, consentirà un aumento della platea delle prime dosi del vaccino Pfizer a partire già dal mese in corso, ovvero determinando un aumento della copertura della popolazione. Nessuna modifica invece, al momento, per tutti gli altri vaccini“.
Dunque, spiega ancora la nota, “A titolo esemplificativo chi doveva fare il richiamo Pfizer il 17 maggio lo farà sempre nello stesso luogo e alla stessa ora il 31 maggio, e così a seguire”.
Una ‘pensata’, ha annunciato D’Amato (nella foto) che, come detto, “consentirà di recuperare circa 100 mila slot di Pfizer nel mese di maggio”.
Probabilmente ‘sapranno il fatto loro’ (e non abbiamo dubbi in proposito) ma, come come spiegato, il bugiardino della Pfizer (che già di suo, come ‘pattuito con la Ue’, si è totalmente estraniata da qualsiasi responsabilità legata all’inoculazione del vaccino), raccomanda invece la seconda inoculazione entro 21 giorni. Che dire, è abbastanza ovvio che in questo modo l’Unità di crisi Covid della Regione Lazio si assume delicate responsabilità: qualora dovessero non sia mai verificarsi ‘problemi’ legati a questo ritardo, non essendo quest’ultimo ‘un ordine governativo’ ma un’iniziativa locale, è comunque passibile di eventuali cause e denunce…
Max