Da noi, in Italia, pur non essendo obbligatoria, la campagna di vaccinazione (partita già da ottobre), 2017-2018, è comunque raccomandata a diverse categorie di lavoratori e persone a rischio, ma anche per non far ’pesare’ sul sistema sanitario l’incidenza di casi di influenza che, mediamente, ogni anno contagia almeno 5 mln di persone. In Gran Bretagna ad esempio, constatati i bassi tassi di immunizzazione tra gli operatori sanitari, le autorità hanno deciso di ’imporre’ tale precauzione, e così, quanti lavorano per l’Nhs (Servizio sanitario nazionale britannico), dovranno eventualmente ’giustificare’ la mancata vaccinazione. Molto più ’pratici’ invece negli Usa, dove giunge notizia che 50 lavoratori della gruppo sanitario Essentia Health di Duluth (nel Minnesota), sono stati licenziati perché hanno riutato il vaccino antinfluenzale. Non ci è però dato a sapere se fra i licenziati vi siano anche dei medici. Tuttavia, come ha riferito in merito il sito ’twincities.com’, a detta del responsabile della sicurezza del gruppo, “a partire da lunedì il 99,5% della forza lavoro di Essentia, ovvero 13.900 lavoratoti in tutti gli Usa, è stata vaccinata”. Come ha tenuto a sottolineare la portavoce di Essentia, Miranda Anderson,”la maggioranze dei nostri dipendenti ha aderito alla campagna vaccinale per proteggere i nostri pazienti e la nostra comunità”. Nello specifico, a perdere il posto di lavoro è stato chi non è stato in grado di ’giustificare’ – per motivi di salute, o religiosi – il ’no’ all’immunizzazione.
M.