Vaccino Pfizer per la fascia 12-16 anni nel Lazio, arriva il Junior open day sabato 12 e domenica 13 giugno nel Lazio. Lo ha annunciato l’assessore alla Sanità e integrazione sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato, spiegando che “la prenotazione avverrà dal sito prenotavaccino-covid.regione.lazio.it/welcome accessibile anche dal portale SaluteLazio. Nei prossimi giorni saranno rese note le modalità operative, aderiranno anche i pediatri di libera scelta”.
Dai pediatri, però, arriva un messaggio di allarme. “Nella Regione Lazio non abbiamo le dosi per vaccinare gli adolescenti dai 12 ai 15 anni di età: come pediatri di libera scelta abbiamo sottoscritto l’accordo sindacale per le vaccinazioni anti-Covid in questa fascia di età, ma la Regione ci ha assicurato la fornitura soltanto di 2 fiale a settimana a medico, ovvero 12 dosi”, dice Patrizio Veronelli, segretario regionale della Confederazione italiana dei pediatri – Cipe del Lazio.
“Il numero medio di pazienti tra i 12 e i 15 anni in carico ad ogni pediatra – sottolinea Veronelli – è di 150-200 unità: di questo passo finiremo il ciclo vaccinale per Natale, invece di assicurare un’estate più sicura ai giovani e alle famiglie. La campagna mediatica è partita, i genitori ci chiamano per fissare l’appuntamento, siamo tempestati di richieste che non possiamo evadere – denuncia il segretario Cipe – . Durante il Comitato regionale ci è stato riferito che non c’è un limite temporale per somministrare la seconda dose, proprio a causa della penuria di fiale. Addirittura – sottolinea – ci è stata chiesta la disponibilità a vaccinare anche i genitori, quando non possiamo garantire neanche i sieri per i figli”.
“Non si può lavorare in queste condizioni, senza farmaco e navigando a vista. Abbiamo bisogno – insiste Veronelli – di dosi congrue, di consegne e tempistiche certe anche per i richiami. Il nostro obiettivo resta quello di chiudere rapidamente il ciclo vaccinale dei ragazzi in vista delle vacanze e della riapertura delle scuole a settembre, per allontanare il più possibile lo spettro della didattica a distanza o delle quarantene” conclude Veronelli.