Sembra essere diventato ‘acqua fresca’ il vaccino anti-Covid. Dalle prime remore in fase di avvio della campagna vaccinale, erano moltissime le perplessità poi, purtroppo, anche la ‘coincidenza’ con alcuni casi di reazione avverse gravi, ne avevano inizialmente rallentato la diffusione.
Tuttavia, con il passare delle settimane, ecco che anche gli enti regolatori, sembrano mostrare nei confronti dei vari vaccini, una sorta di ‘disinvoltura’, prima impensabile.
Così ‘l’AstraZeneca’, inizialmente ‘consigliato’ per gli over 60, ora si da via che è un piacere, come nel Lazio dove, addirittura, si organizzano appositi ‘open day’ per inocularne quanto più possibile.
Per non parlare poi dei famosi vaccini Rmna, come Pfizer e Moderna che, se si ‘raccomandavano’ 21 e 28 giorni di intervallo dalla prima inoculazione (come riportano ancora i bugiardini), ora è già ‘superato’ anzi, ‘sembrerebbe’ che più si allungano le seconde dosi, e maggiore è l’efficacia dei due vaccini.
Così, superata ‘l’impasse da vaccino’, ora i nostri istitutori ne parlano con grandissima scioltezza. La stessa con la quale oggi, il ministro Speranza, nell’ambito del Question Time alla Camera, ha annunciato che “Il nostro auspicio e le informazioni di cui siamo in possesso ci portano a ritenere che il 28 maggio l’Ema darà l’ok al vaccino Pfizer anche per la fascia 12-15 anni. E’ un fatto molto importante quello di allargare ad altre fasce d’età le vaccinazioni”.
E visto che “La vaccinazione nelle fasce più giovani è altamente strategica e noi la riteniamo essenziale soprattutto in vista della ripresa dell’anno scolastico”, ha anticipato ancora Speranza, “Il Governo è a lavoro con il generale Figliuolo per costruire un adeguamento del piano alla disposizione dell’Ema su vaccino Pfizer per 12-15enni che ci aspettiamo per la fine del mese, e che ci metta nelle condizioni di costruire un’informazione che renda consapevoli le persone dell’importanza delle vaccinazioni come arma fondamentale per chiudere questa stagione così difficile”.
Quindi, nel fare il punto sulla situazione, il ministro della Salute ha tenuto a rimarcare che “Ad oggi, quasi un terzo degli italiani ha avuto una prima dose somministrata di vaccino, un dato incoraggiante e positivo. In totale siamo arrivati a 28,5 mln di dosi somministrate. Abbiamo protetto in primis le fasce più debole, i fragili, gli anziani, oggi si pone il tema delle altre generazioni. A giugno nel Paese avremo 20 milioni di dosi a disposizione e questo ci può consentire senz’altro di estendere le vaccinazioni ad altre generazioni”.
Max