“Probabilmente un richiamo vaccinale ulteriore contro Covid-19, sarà nelle cose, anche se non sappiamo ancora quando, come e per chi. Al momento ci sono pochi dati a lungo termine, mentre abbiamo quelli delle decine di migliaia di persone che avevano partecipato agli studi di fase 3″.
Così Gianni Rezza, nel corso della conferenza stampa relativa ai dati dell’ultimo Monitoraggio regionale Covid-19 della Cabina di Regia.
Ormai la rapida diffusione della variante Delta – ed il terrore che ne possa emergere un’altra ancora più forte – ha portato le autorità sanitarie internazionali a valutare l’eventualità di una terza dose. Anche perché, spiega Rezza, “Attualmente i dati ci dicono che a 8-9 mesi la risposta immune conferita dal vaccino è ancora buona e che la protezione è ancora buona“. Tuttavia, come dicevamo, “va monitorato il fatto che comincia a esserci una certa circolazione di varianti” di Sars-CoV-2 che possono diminuire l’efficacia dei vaccini parzialmente“.
Dunque, ‘azzarda’ il direttore generale Prevenzione del ministero della Salute,”E’ possibile che in Italia si arrivi a un richiamo ulteriore del vaccino contro Covid 19, ma naturalmente si tratterebbe di somministrare una sola dose. La campagna sarebbe molto semplificata, né più ne meno come si fa per l’influenza. Anche se non è detto che poi bisognerà continuare a vaccinarsi ogni anno, questo assolutamente non è detto”.
Ad ogni modo, tiene a rimarcare Rezza, “se abbiamo una risposta anticorpale elevata neutralizziamo bene anche quelle varianti. Se invece la risposta immune si riduce, allora qualche problemino si potrebbe creare. Questo è uno dei motivi per cui gli inglesi stanno pianificando adesso una campagna d’ottobre, e stanno pensando di cominciare a vaccinare le persone ad alto rischio di malattia grave e probabilmente anche gli operatori sanitari, per tenere gli ospedali e altre strutture sanitarie Covid-free“.
Max