Il vaccino contro il coronavirus Sars-CoV-2 funziona nei pazienti oncologici, ma per arrivare a un’adeguata protezione servono due dosi in 21 giorni. E’ il risultato di un maxi studio sulla risposta immunologica e sulla sicurezza del vaccino anti-Covid a mRna nelle persone colpite da un tumore. La ricerca, presentata oggi all’Università Sapienza di Roma, è stata condotta dall’Istituto Regina Elena-Sapienza ed è stato pubblicato sulla rivista ‘Clinical Cancer Research’. Lo studio ha arruolato 816 pazienti.
“Il tasso di risposta è aumentato in maniera significativa dal 59,8% a 3 settimane dalla prima inoculazione fino al 94,2% dopo la seconda. Sono in corso valutazioni sul mantenimento dell’immunoreattività nel tempo per definire la necessità della terza somministrazione in questi pazienti fragili, ma i dati preliminari mostrano una notevole diminuzione rispetto ai sani e una previsione di azzeramento degli anticorpi nei pazienti a circa 9 mesi rispetto ai 16 dei sani”, ha detto Francesco Cognetti, direttore Oncologia medica del Regina Elena-Sapienza.
Lo studio ha arruolato dunque oltre 800 pazienti con diversi tipi di neoplasie solide, in particolare tumore del seno (31%), del polmone (21%) e melanoma (15%), in trattamento attivo o sottoposti a cure nei 6 mesi precedenti la vaccinazione anti-Covid.
“Tutti i pazienti hanno ricevuto entrambe le dosi di vaccino a distanza di 21 giorni – ha proseguito Cognetti – Il tasso di risposta sierologico e il titolo positivo di immunoglobuline IgG sono stati misurati in tre diversi momenti: prima della vaccinazione, a 3 e a 7 settimane dalla prima inoculazione. Il gruppo di confronto con le persone sane era rappresentato da 274 operatori sanitari, sottoposti alla immunizzazione anti-Covid con ciclo completo. Il tasso di risposta anticorpale è aumentato nei pazienti oncologici in maniera significativa dal 59,8% a 21 giorni dalla prima dose fino al 94,2% dopo 7 settimane. Invece gli operatori sani hanno evidenziato una percentuale di risposta del 93,7% già 21 giorni dopo la prima dose, raggiungendo il 100% a 7 settimane”.
“Tutti i pazienti oncologici vaccinati – ha evidenziato l’oncologo – sono stati seguiti con frequenti tamponi molecolari. Complessivamente sono stati registrati solo 5 casi (0,6%) di infezioni da Covid, peraltro asintomatiche. Ciò conferma l’elevatissimo valore della vaccinazione in questa popolazione molto fragile di pazienti”. (segue)