Onestamente, sembrava già abbastanza ‘eccessivo’ proporre il vaccino alla fascia adolescenziale 12-15 anni (e sembra divenga ‘tale’ dal 2022), oggi addirittura, attraverso l’agenzia di stampa Adn-Kronos, apprendiamo che si sta lavorando per vaccinare la fascia 6-11 anni già da Natale!
Ovviamente, anche in questo caso, il vaccino chiamato a ‘far da scudo’ ai bambini è il Comirnaty*, di Pfizer/BioNTech. Lo stesso che l’Europa ha autorizzato per gli over 16 anni e che, dal 28 maggio, come detto l’Ema dovrebbe estendere anche alla fascia 12-15 anni.
A ritenere ‘possibile’ l’abbassamento dell’età di immunizzazione, è stata la stessa azienda americana (Pfizer) che, insieme alla tedesca BioNTech avrebbero già testato le prime inoculazioni “nel marzo 2021, di Comirnaty, ai primi bambini sani in uno studio globale di fase 1/2/3, per valutarne ulteriormente la sicurezza, la tollerabilità e l’immunogenicità nei bimbi dai 6 mesi agli 11 anni”. A quanto pare, i risultati di tal test saranno disponibili “nella seconda metà del 2021”. Poi, rimarcano, “se la sicurezza e l’immunogenicità del prodotto saranno confermate, in attesa di accordo e approvazione da parte delle agenzie regolatorie, speriamo di ricevere l’autorizzazione per la vaccinazione dei più piccoli entro l’inizio del 2022”.
Una notizia a dir la verità ‘disarmante’ che, almeno in questo caso, non mancherà sicuramente di scatenare ‘fastidio e ritrosia’ anche nei genitori favorevoli alla vaccinazione. D’accordo l’immunizzazione ma, senza riscontri oggettivi sull’eventuale ‘rischio’ che corrono bimbi così piccoli, è il caso? Altro che ‘regalo’ di Natale…
Max