Vaccino antinfluenzale, la Regione fa il punto su dosi e adesioni

Vaccino antinfluenzale, la Regione Lazio fa il punto sui numeri delle adesioni ma anche delle dosi: “Ai medici oltre un milione di dosi”, sostengono. I numeri della campagna vaccinale nel Lazio devono però fare i conti con quel che sostengono dal sindacato dei medici, lanciando un allarme: “Improvviso stop nella consegna delle dosi”

Vaccino antinfluenzale, la Regione chiarisce

Oltre un milione (esattamente 1.041.612): a tanto ammontano le dosi di vaccino antinfluenzale consegnate dalle Aziende sanitarie locali di Roma e del Lazio ai medici di medicina generale. Il dato arriva dalla Regione, che precisa anche che, dall’inizio della campagna al 27 novembre, i medici hanno somministrato 870.216 dosi contro l’influenza. E che le Asl hanno finora consegnato il 100,6% dei quantitativi richiesti dalla categoria.

Dalla Regione è giunto il grazie ai medici “per la centralità e il ruolo fondamentale svolto sin dalla campagna di vaccinazione per l’antinfluenzale, su cui è stata promossa recentemente anche la campagna di comunicazione ‘Prendi le misure’”.

La Direzione regionale Salute e integrazione sociosanitaria – continua la Regione in una nota – ha già attivato da oltre un mese la procedura di incremento delle dosi per l’antinfluenzale, al fine di assicurare una vaccinazione capillare attraverso il prezioso contributo dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta, delle Farmacie, dei centri vaccinali delle Aziende sanitarie e delle residenze sanitarie assistenziali”.

Il sindacato lancia l’allarme: “Medici senza vaccini”

La nota della Regione arriva in seguito all’allarme lanciato da Marina Pace, vice segretario vicario del sindacato Smi (Sindacato medici italiani) del Lazio su un “imprevisto e immotivato stop nella consegna della terza tranche di vaccini che avevamo concordato di ricevere entro il 15 novembre, ma così non è stato. Mancano quindi il 10% delle dosi richieste e che dovrebbero essere state già consegnate alle Asl del Lazio“.

Rischia di saltare l’impegno nella chiamata attiva alla vaccinazione antinfluenzale posta in essere dai medici di famiglia con migliaia di appuntamenti prenotati con fatica e che poi sono stati tutti annullati. Analoghe difficoltà si registrano nella consegna dei vaccini anti pneumococco“, avverte il vice segretario vicario dello Smi del Lazio.