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Vaccino anti-Covid, “Renderlo d’obbligo per i dipendenti pubblici è assurdo” afferma Dadone

Per mesi siamo stati abituati a continue dichiarazioni, pareri (peraltro mai richiesti) o commenti, da parte di qualsiasi componente del governo o meglio, di ‘quasi tutti’. Capita infatti che oggi, ad affacciarsi alla ribalta dei media sia stata la ‘sconosciuta’ ministra della Pa, Fabiana Dadone, solitamente abbastanza silente e riservata. A motivare questa sua inedita sortita, la replica alla sottosegretaria (non un ministro, ormai affermano ed anticipano tutti!) alla Salute, Sandra Zampa secondo cui, “l’obbligatorietà” del vaccino anti-Covid dovrebbe essere una pre condizione per chi lavora nel settore pubblico”.

Dadone: “Rendere obbligatorio il vaccino nel settore pubblico è assurdo”

Un dichiarazione che la Dadone ha liquidato come un “Un metodo assurdo. Non sono grande appassionata dell’obbligo in campo vaccinale – ha infatti aggiunto la miniera della Pa – il governo si è raccomandato e penso che una raccomandazione forte sia il modo migliore per raggiungere l’immunità di gregge”.

Dadone: “Meglio ironizzare come ha fatto Grillo per sgonfiare le polemiche”

La Dadone ha anche commentato quanto dichiarato da Beppe Grillo che ha ironizzato sull’efficacia dei vaccini, spiegando che vorrebbe potersi vaccinarsi con un’unica siringata, con all’interno “un mix di vaccini da quello russo a quello cinese fino a quello italiano”.

Dunque, ha aggiunto la Dadone, ”Io credo soltanto che ironizzare a volte su delle polemiche incredibili sia un modo molto intelligente per riuscire a sgonfiare la polemica. Usciamo da un anno molto complesso con 70 mila cittadini uccisi dal covid e che oggi si discuta su come obbligare alla vaccinazione, lo trovo un modo assurdo di affrontare la situazione“. Dunque, ha proseguito la ministra , ”Ho apprezzato la battuta di Grillo perché amo le persone che sanno ironizzare”.

Ma la Zampa ribadisce ed avverte: “Se c’è un rifiuto non si può lavorare nel pubblico”

Tuttavia la Zampa, intervenendo anche ad ‘Agorà’, su Raitre, ha rilanciato nuovamente che “l’obbligatorietà” del vaccino anti-Covid credo possa essere una precondizione per chi lavora nel settore pubblico. Se dovessimo renderci conto che c’è un rifiuto che non si riesce a superare – ha ammonito – io penso che nel pubblico non si possa lavorare“. Dunque, ha ‘avvertito’ ancora una volta la sottosegretaria alla Salute, ”Non si può stare in una Rsa, dove si dovrebbe lavorare per la salute delle persone ospitate, e mettere a rischio la loro vita. Il nostro paese ha deciso che i bambini, se non sono vaccinati, non possono andare nelle scuole pubbliche. Non credo che possa non valere per i medici, per gli operatori sanitari, per gli insegnanti”.

Max