“L’immunità data dai vaccini va rafforzata. L’ulteriore richiamo non è strano, anzi è comune a tutti i vaccini. L’estensione a tutta la popolazione sarà progressiva e basata su valutazioni scientifiche: non c’è ragione di diffidare”. A dirlo, in una intervista al Corriere della Sera, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri parlando della terza dose di vaccino anticovid e convinto che dovranno farla tutti. “Non è imminente ma ritengo sarà indispensabile – spiega – La platea si allargherà tra dicembre e gennaio, cioè alla scadenza dei sei mesi dall’avvio della campagna di vaccinazione di massa”.
Quanto alla scelta dei genitori di vaccinare i figli tra i 5 e gli 11 anni, sottolinea: “Mi aspetto una resistenza. Anche tra i 12 e i 15 anni, del resto, la percentuale di vaccinati è più bassa. Ma, da medico, mi auguro che almeno la metà dei 3,2 milioni di italiani tra i 5 e gli 11 anni, si vaccini. Prima ancora che per bloccare la circolazione del virus, nell’interesse dei bambini. Gli effetti della malattia, nel lungo periodo, sono subdoli e non risparmiano i giovani. Il Covid è meglio non prenderselo, a nessuna età”.
Intanto che Natale dobbiamo aspettarci? “Sereno – risponde Sileri – Mi aspetto possano aumentare i numeri del contagio, ma non quelli dei ricoverati. In ospedale finiranno i non vaccinati. Certo, a meno di varianti a noi ancora non note e dagli esiti imprevedibili. E a patto che i cittadini si facciano somministrare la terza dose”.