“Il Green pass è nato come strumento per favorire le vaccinazioni. Non è uno strumento di sanità pubblica, ci rende un po’ più sicuri. Siamo all’82% di vaccinati, non si arriverà mai al 100%. Bisognerebbe fissare un obiettivo, l’85-88% di vaccinati e poi vediamo se togliere il Green pass o mantenerlo con determinate condizioni. Ma l’obiettivo va dichiarato: arriviamo all’85-88% di vaccinati e poi vediamo se togliere il Green pass“.
Così, ospite di ‘Piazza Pulita’ (su La7), in merito all’entrata in vigore dell’obbligatorietà del certificato verde, il professor Andrea Crisanti il quale, tiene anche a rimarcare che “bisogna avere anche rispetto della paura delle persone, non credo che il 18% di non vaccinati “siano tutti di Forza Nuova”.
Alla domanda se le condizioni attuali possano in qualche modo favorire lo sviluppo di una variante ancora più preoccupante della variante Delta, l’infettivologo romano ma di ruolo a Padova spiega che “Di per sé è già molto pericolosa, ha un indice di trasmissione che è molto vicino a quello della varicella. la cosa peggiore che potrebbe capitare ora è che questa variante sviluppi a sua volta altre sottovariiantdi cui una magari è resistente al vaccino. Meno contagi ci sono e più questa probabilità diventa remota. Più ci vacciniamo più diamo un contributo a minimizzare questo problema”. Per meglio spiegare le cose, conclude quindi Crisanti, ”Il problema sono i Paesi in cui l’adesione al vaccino è bassissima. E’ anche interesse nostro o sviluppare vaccini che siano adatti ai Paesi poveri o trasferire ai Paesi poveri fondi perché li producano“.
Max