“La scelta statunitense è una scelta precauzionale, e la scelta di Johnson & Johnson di non immettere immediatamente in commercio il vaccino in Europa è anch’essa una scelta di natura precauzionale. Il nostro auspicio è di poter al più presto sciogliere questi nodi e usare anche questo vaccino che sarebbe il quarto, e che a noi serve particolarmente”.
Speranza rimarca: “Il vaccino Johnson & Johnson dovrà essere usato”
Dunque niente da fare: “Il vaccino Johnson & Johnson dovrà essere usato“. E’ perentorio nelle sua affermazioni il ministro della Salute, Roberto Speranza il quale, nonostante oggi il ‘nuovo’ vaccino sia stato bloccato dagli americani dopo 6 casi di trombosi successivi alla somministrazione, così come per AstraZeneca, rimarca che “Abbiamo fatto oggi pomeriggio una riunione con i nostri scienziati e chiaramente con l’Agenzia italiana del farmaco, siamo in collegamento con l’agenzia europea Ema e e valuteremo nei prossimi giorni, appena Ema e gli americani ci daranno notizie più definitive, quale sarà la strada migliore. Ma penso che anche questo vaccino dovrà essere utilizzato perché è un vaccino importante“.
Johnson & Johnson, Fda: “Nessun nesso, è una raccomandazione, non un’imposizione”
Non c’è niente da fare, ormai è stato deciso che si va avanti e, come per Astrazeneca, le cui modalità di somministrazioni sono state modificate 6 volte in nemmeno due mesi, lo stesso si profila anche per Johnson & Johnson. Un vaccino che, come dicevamo, manco arrivato negli Hub Usa, si è già reso protagonista di 6 casi trombosi e un decesso. Per carità, ‘come al solito’’ alla luce di circa sette milioni di inoculazioni avvenute, ancora non c’è nessun nesso, ed infatti, puntuale, la Fda ribadisce che si tratta di “Casi estremamente rari. E’ una raccomandazione, non un’imposizione”
J&J, la Fda: “Come misura precauzionale, raccomandiamo una pausa dell’uso del vaccino”
Fato è che lo stop “temporaneo” decretato al neo vaccino dalle autorità federali sanitarie americane guarda caso, arriva dopo 6 casi di coaguli nel sangue che, a due settimane dall’uso del vaccino, ha interessato tutte donne, fra i 18 ed i 48 anni.
Così, via Twitter, la Fda ha annunciato che “Oggi la Food & Drug Administration e i Cdc hanno diffuso una dichiarazione riguardo al vaccino Johnson&Johnson. Come misura precauzionale, raccomandiamo una pausa dell’uso del vaccino“.
Vaccinazioni sia J&J che AstraZeneca: sono entrambi basati gli adenovirus
C’è inoltre da precisare, che sia AstraZeneca che il J&J, come ricordato più volte sono entrambi basati sulla stessa classe generale di vettori virali: gli adenovirus. Di qui la comune ‘reazione avversa’, come la massiccia risposta immunitaria che, seppure raramente, attiva poi i ‘famosi’ coaguli.
J&J: “Abbiamo deciso di ritardare la distribuzione del nostro vaccino Covid-19 in Europa”
Dal canto duo J&J, dopo lo stop ‘precauzionale’ degli Usa, assicurando che la sicurezza è “priorità numero uno”, ha affermato: ”Siamo consapevoli che eventi tromboembolici, inclusi quelli associati a trombocitopenia, sono stati segnalati con i vaccini Covid-19. Al momento non è stata stabilita una chiara relazione causale tra questi rari eventi e il vaccino Janssen (J&J) Covid-19”. Inoltre, recita ancor il comunicato, “Abbiamo preso la decisione di ritardare la distribuzione del nostro vaccino Covid-19 in Europa“.
Vaccini J&J, l’Ema: “Effetti collaterali lievi. Il Prac indagherà sui casi denunciati”
Dal canto suo l’Ema (che ha dato l’ok alla somministrazione in Ue), ha assicurato l’efficacia del prodotto al 67%, dopo attenti studi ed analisi. Per quello che riguarda poi gli effetti collaterali, secondo quanto ravvisato dall’Ente regolatori europeo, sono lievi o moderati e, in ogni caso, non durano più di due giorni dalla vaccinazione: dolore al sito di iniezione, mal di testa, stanchezza, dolori muscolari e nausea. Dunque, tanto per cambiare’ il ‘refrain’ è sempre il solito: ”non è chiaro se esista un’associazione causale tra la vaccinazione con il vaccino c e queste condizioni. Il Prac sta indagando su questi casi e deciderà se può essere necessaria un’azione normativa, che di solito consiste in un aggiornamento delle informazioni sul prodotto“. Quindi, così come è stato per AstraZeneca, ora si attende che, dopo ‘altre’ analisi e studi, l’Ema si pronunci…
In tutto ciò ‘l’opportunità’ Sputnik continua ad allontanarsi sempre di più dall’Europa…
Ormai è abbastanza chiaro che il fin troppo abusato ‘la sicurezza dei cittadini prima di tutto’ in realtà non è poi così veritiero, dal momento che sono state assodate le evidenti cause ‘politiche’ che ci negano lo Sputnik (usato in 60 paesi e ad oggi non pervenute ‘reazioni averse gravi o letali’). E c’è da scommettere che, visto l’andazzo, potrebbe anche essere possibile che l’Ema ne possa bocciare la distribuzione in Europa….
Max