“Meno fogli e più fiale”. E’ l’appello che il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, ha lanciato oggi al Governo. A Roma per una giornata di incontri sulle priorità e le esigenze del Piemonte rispetto al piano dei vaccini anti Covid, Cirio insieme al vicepresidente Fabio Carosso, dopo l’incontro di questa mattina con il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini, nel pomeriggio si è confrontato con il generale Figliuolo e la Struttura Commissariale del Governo per analizzare in modo specifico la situazione piemontese.
“Il generale Figliuolo si è mostrato disponibile ad approfondire la nostra richiesta di superare le 20 mila somministrazioni al giorno con l’obiettivo è di arrivare a 30 mila per la metà di aprile – ha commentato il Cirio al termine dell’incontro – apprezziamo la semplificazione che è stata avviata con il nuovo modulo per il consenso informato, ridotto a due pagine, un impegno sul quale è importante insistere. Abbiamo anche illustrato al Generale il lavoro impostato con il sistema sanitario privato che ci consentirà di ampliare i 137 punti vaccinali pubblici con altri 55 centri vaccinali privati, oltre alla sinergia con le farmacie e gli oltre 820 medici di famiglia per la somministrazione dei vaccini presso i loro studi”.
“Dall’8 aprile daremo il via anche alle preadesioni della fascia 60-69 anni”, ha proseguito Cirio annunciando di aver chiesto inoltre “di poter vaccinare i nostri maturandi, per consentire un loro ritorno in classe almeno in questo momento così delicato del loro percorso scolastico. Parliamo di 35 mila vaccini che saremmo in grado di somministrare subito e su questa possibilità il generale Figliuolo si confronterà con il presidente Draghi. Il Piemonte sta ben operando ed è una delle grandi regioni con le performance migliori, ma abbiamo bisogno di certezze”.