Vaccini, Bonanni (UniFi): “L’85% di efficacia anti-Rsv in anziani e fragili, meglio di antinfluenzale”

(Adnkronos) –
“Il vaccino autorizzato ieri per il virus respiratorio sinciziale (Rsv) è efficace all’85% in anziani e fragili: meglio dell’antinfluenzale. Si farà in autunno, ma non sappiamo ancora se servirà ogni anno, sono in corso studi: il virus respiratorio sinciziale infatti non ha una grande variabilità. Ne beneficeranno sicuramente gli over 60, soprattutto i fragili per patologie polmonari, cardiache, immunodepressione e insufficienza renale”. Lo ha detto Paolo Bonanni, ordinario di Igiene generale e applicata, Università di Firenze, commentando all’Adnkronos Salute la notizia dell’approvazione in Europa di Arexvy, primo vaccino per proteggere gli over 60 anni da questa infezione del tratto respiratorio inferiore. 

La malattia da Rsv “è conosciuta molto più per i danni pediatrici che non nell’anziano – spiega l’esperto – E’ il virus che causa bronchioliti nel bambino, nei primi mesi di vita, e che cerchiamo di prevenire in vari modi, ma c’è anche nelle persone anziane. Nei paesi occidentali si calcolano oltre 470mila casi di malattia all’anno, in particolare polmonite, e almeno 33mila morti”. Si tratta di “una patologia poco conosciuta – aggiunge Bonanni – In assenza di strumenti efficaci di prevenzione e cura di una malattia, tendiamo a dimenticarcela. Certo, ha un nome un po’ particolare questo virus – riflette – così definito per il fatto che crea dei sincizi, cioè causa la fusione delle cellule che infetta. Durante la stagione influenzale, vediamo dei casi che clinicamente si assomigliano, ma non sono tali. Finora, in assenza di strumenti preventivi, gli esperti di malattie respiratorie si sono limitati a fare quello che potevano”. Ora, con il vaccino, è possibile prevenire questa patologia negli anziani e nei soggetti fragili.
 

Tornando ai bambini “la cosa importante è proteggerli nei primi mesi di vita – sottolinea Bonanni – Abbiamo in questo momento 2 approcci: anticorpi monolocali da somministrare direttamente all’ospedale nel bambino che nasce d’inverno e che potrebbero essere somministrati ad ottobre se nasce in estate, ovvero prima dell’inizio della stagione dell’Rsv, che è quella invernale. Dobbiamo proteggere i piccoli – ribadisce – vorremmo somministrarlo a tutti: i neonati sono tutti a rischio. Poi ci sono anche le vaccinazioni in gravidanza, ma vale soprattutto per i bambini che nascono in inverno”, conclude l’esperto.