Per combattere il coronavirus “oggi abbiamo due tipi di vaccini, quelli a mRna e quelli a vettore virale. Trovo abbastanza assurdo e anche allucinante che le persone scelgano il vaccino, qui non è che si tratta di scegliere una borsa o un paio di scarpe”. Lo ha detto Matteo Bassetti, primario di Malattie infettive all’ospedale San Martino di Genova, è intervenuto alla trasmissione ‘L’Italia s’è desta’, su Radio Cusano.
“Abbiamo studiato una vita – ha aggiunto – per capire, leggere gli studi clinici, quindi o si pensa che noi medici siamo lì per fare il male della gente oppure bisogna fidarsi del proprio medico di medicina generale che deciderà A, B o C”.
“Se non ci fidiamo e vogliamo essere noi a decidere quale vaccino a fare – ha detto ancora – a questo punto è un meccanismo perverso e io non ci voglio stare. Gli enti regolatori sono lì per fare quel mestiere, per stare dalla parte della gente, se invece si pensa che sono lì per fare gli interessi delle case farmaceutiche allora non abbiamo capito niente. Sono gli stessi enti regolatori che ci permettono di avere farmaci grazie ai quali viviamo così a lungo. O quell’ente e la medicina è buona in toto, o non può essere buona solo a corrente alterna”.
Sulle riaperture, l’infettivologo le interpreta “da una parte come un segno di fiducia nei confronti dei cittadini, dall’altra un modo per dire: attenzione, con questo virus continueremo a farci i conti ancora per molto tempo, anche se con numeri diversi, quindi è il caso di tornare ad una normalità controllata, in sicurezza, con un percorso a step”.
“Io francamente, a differenza di qualche altro mio collega, non ci ho trovato nulla di male – ha sottolineato – anche perché si tratta semplicemente di tornare ad un mese e mezzo fa, quando c’erano le regioni gialle”.
Per quanto riguarda “gli anticorpi monoclonali sono un’opportunità che alcuni di noi stanno sfruttando più di altri, ci sono Regioni che le usano di più rispetto ad altre”, ha poi spiegato Bassetti. “Sono farmaci che servono nelle prime fasi della malattia, come se fossero un vaccino preconfezionato. Sono anticorpi già pronti per funzionare nel giro di poche ore e servono per spegnere sul nascere l’infezione. Questo è utile soprattutto nelle persone che hanno dei problemi di base. E’ una terapia complementare, non esclusiva”, ha sottolineato.
“E’ arrivata questa pandemia, così come ne erano arrivate altre in passato. Non è escluso che ce ne possano essere altre nel futuro, sia di tipo virale, ma anche legate ai batteri resistenti, dato che in questo periodo di pandemia abbiamo utilizzato gli antibiotici molto male”, ha poi detto Bassetti commentando le parole del premier Mario Draghi che ha detto “non sappiamo quando arriveranno altre pandemie”.
“Credo che Draghi volesse dire che è giusto continuare a lavorare anche investendo in formazione, in strutture, in cooperazione tra Paesi a livello internazionale”, ha concluso Bassetti.