L’esperta suggerisce come affrontare trasferte e soggiorni per quanti italiani con diabete stanno per andare in vacanza. Lo fa con semplici e importanti regole, evidenziando anche i vantaggi fisici e psicologici che il modello tecnologico è ora in grado di offrire
Oltre alla fatica di fare i bagagli e organizzare gli spostamenti più o meno lunghi, la vacanza può essere motivo di preoccupazioni per chi ha il diabete, a causa delle modifiche nello stile di vita che riguardano fusi orari, alimentazione e vita sociale.
“In estate si moltiplicano le tentazioni a tavola, in palestra, nelle relazioni sociali e si aggiungono anche molte variabili legate agli spostamenti che complicano il controllo della glicemia e dell’insulina. Invito sempre i miei pazienti a prendersi una “pausa consapevole” almeno una volta all’anno, nel rispetto però di alcune semplici regole. Per fortuna l’evoluzione tecnologica – rassicura Francesca PANCANI, Dirigente Medico UOC di Diabetologia Ospedale di Livorno ASL Toscana Nord-Ovest, Responsabile ambulatorio per le tecnologie dedicate al diabete – sta contribuendo a mettere i pazienti in sicurezza dal punto di vista della gestione della malattia ma anche offrendo una tranquillità mentale necessaria per godersi una vacanza”.
Ha un ritmo molto preciso la giornata di chi ha il diabete, regolato da una serie di scadenze che la cronicità impone. Ma vale anche per tutto il tempo della vacanza?
“Le vacanze sono un momento dell’anno in cui, proprio per la mancanza di impegni lavorativi, abbiamo l’occasione per avere più tempo per noi e per la nostra vita. Il tempo a disposizione e il soggiorno in luoghi di villeggiatura, ci devono invogliare a concentrarci su nuove abitudini alimentari e fisiche. Questo vale anche e soprattutto per le persone con diabete, già abituate tutto l’anno a seguire regole fisse – precisa PANCANI – per cui ben vengano anche alcune concessioni dietetiche e occasioni di attività fisica diverse dalla nostra routine, ma sempre nel rispetto di un controllo del compenso metabolico. Ora, grazie al prezioso supporto della tecnologia, è molto più facile gestire una concessione a tavola magari fuori dall’orario standard o un allenamento extra. Innovativi sistemi di monitoraggio della glicemia e di infusione dell’insulina proteggono da pericolose imprecisioni che una gestione manuale potrebbe provocare”.
Cosa c’entrano i liquidi, l’idratazione e il caldo con il diabete? Molto, visto che una carenza di idratazione può interferire con l’assorbimento dell’insulina a livello cellulare.
“E’ la solita raccomandazione estiva quella legata alla reidratazione, che non può mancare nell’elenco degli alert estivi. Ma se ci rivolgiamo a chi soffre di diabete non bere a sufficienza diventa pericoloso, perché in condizione di disidratazione l’insulina non lavora correttamente a livello dei tessuti periferici dell’organismo potendo favorire ulteriore aumento della glicemia. L’iperglicemia associata al diabete inoltre – continua PANCANI – è di per sé causa di disidratazione perché si perdono con le urine una quota di liquidi che il glucosio porta con sé per un meccanismo di diuresi osmotica. Reidratarsi significa assumere maggiormente liquidi, oltre a verdura e frutta, anche se una raccomandazione è d’obbligo. La componente zuccherina della frutta fresca deve essere controllata per un numero di 2-3 porzioni giornaliere e non deve diventare un pasto sostitutivo”.
L’evoluzione tecnologica di device sempre più piccoli e soprattutto più “intelligenti”, si sta rivelando un valido supporto per una migliore gestione del diabete. La certezza della misurazione della glicemia e la sicurezza di precisi interventi terapeutici hanno reso sia il misuratore in continuo della glicemia e sia l’infusore di insulina, due successi tecnologici fondamentali per migliorare lo stile di vita di tutti i giorni, vacanze comprese.
“L’andamento della glicemia in vacanza è difficile da prevedere, soprattutto se ci concediamo dei piccoli sgarri al netto dei sensi di colpa per averli fatti. Ora grazie all’ultima tecnologia del monitoraggio in continuo della glicemia in tempo reale (CGM, Continuous Glucose Monitoring) – prosegue PANCANI – è possibile avere un livello di predittività molto alto, preciso e sicuro. Questo comporta anche un effetto psicologico tranquillizzante sui pazienti, che si stanno dimostrando più consapevoli e pronti a intervenire a fronte di una reale necessità generata. I dispositivi di ultima generazione sono dotati di un sistema di allarme predittivo capace di anticipare il problema offrendo ben 20 minuti per intervenire con serenità sul piano terapeutico”.
Dire vacanza significa prendersi una pausa, liberarsi dagli impegni e abbandonare l’orologio.
“E’ un mantra che può valere anche per chi ha il diabete, a patto che si tenga conto che siamo di fronte a un periodo limitato, e deve essere fatto con responsabilità e controllo. Cerco sempre di agevolare i miei pazienti – conclude PANCANI – offrendo consigli che aiutino a organizzare meglio le partenze ed evitare spiacevoli inconvenienti al rientro. Ecco perché ho messo a punto una sorta di decalogo con le indicazioni pratiche prima di mettersi in viaggio”
Max