Il presidente americano Donald Trump ha dichiarato che la sua amministrazione “sta valutando molto seriamente” la possibilità di “mettere fine alla cittadinanza come diritto di nascita”.
Negli Stati Uniti esiste lo ius soli, che consente a qualunque nato in suolo americano di ottenere la cittadinanza. Il diritto è sancito dal Quattordicesimo emendamento della Costituzione, introdotto nel 1868. Un aspetto che in passato Trump ha più volte dichiarato di voler superare.
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Secondo l’ordinamento statunitense, soltanto due soggetti possono cambiare la Costituzione: il Congresso, e i parlamenti statali. Il primo passo è l’approvazione dell’emendamento: serve la maggioranza qualificata dei 2/3 dell’assemblea, da parte di entrambi i rami del Congresso. Al momento, ad esempio, la Camera ha una maggioranza democratica.
Dopo l’approvazione il testo passa ai parlamenti statali, che hanno un tot di tempo (di solito 7 anni) per approvarlo a loro volta. Per ottenere il cambiamento, devono acconsentire i 3/4 degli stati.
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Nel frattempo Trump apre a Putin le porte del G8. “Sarebbe appropriato che la Russia tornasse a riunirsi al G7, per dare vita di nuovo al G8”, ha detto Trump. La Russia è stata esclusa dopo l’occupazione della Crimea nel 2014.
Secondo Trump, il presidente Vladimir Putin era stato cacciato da Barack Obama perché “lo aveva superato in astuzia”.
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