Almeno tre persone, oltre all’aggressore, sono morte e una è in condizioni critiche in seguito a una sparatoria all’University of Nevada a Las Vegas. Il tragico episodio ha riportato il terrore negli studenti, segnando un altro caso di sparatoria di massa in un campus universitario americano. La Beam Hall, sede della facoltà di economia, è stata il luogo dell’attacco, innescando l’allarme attorno alle 11.30 ora locale. La polizia ha rapidamente risposto, annunciando su X di essere impegnata nella gestione di una “sparatoria nel campus” con “molte persone colpite”. Circa mezz’ora dopo, hanno dichiarato che il sospetto era stato individuato ed era morto.
Il campus universitario a Las Vegas è stato teatro di un nuovo episodio di violenza, riportando il paese ad affrontare il problema persistente delle sparatorie di massa. L’invito all’evacuazione è stato diffuso dall’università per garantire la sicurezza degli studenti. Questo episodio segue il triste picco di violenza nel 2017, quando una sparatoria durante un festival musicale ha portato alla perdita di 60 vite umane.
Le sparatorie di massa negli Stati Uniti alimentano il dibattito sulla necessità di affrontare la violenza armata, considerando che il paese registra un elevato possesso di armi da parte della popolazione. Il precedente tragico evento a Las Vegas nel 2017, con 61 morti e 850 feriti, è rimasto nella memoria collettiva. Nonostante la frequenza delle sparatorie, gli sforzi per riformare le leggi sulle armi incontrano resistenze, evidenziando l’opposizione politica, in particolare da parte dei sostenitori del secondo emendamento e della potente lobby della Nra. Nel 2023, gli Stati Uniti hanno registrato 38 sparatorie di massa, superando il record precedente del 2022. L’invito a limitare la vendita di “armi da guerra” come gli Ar-15 rimane un punto di discussione, ma le divisioni politiche ostacolano il progresso legislativo, nonostante gli appelli del presidente Joe Biden.