Il governo statunitense ha accusato l’F.S.B., il servizio di sicurezza federale russo, per l’avvelenamento di Aleksej Navalny, nemico numero uno di Vladimir Putin. Il presidente americano, Joe Biden, ha inoltre annunciato sanzioni contro il Cremlino per l’attacco e per l’incarcerazione dell’oppositore.
Le sanzioni, prese “in stretta collaborazione con l’Ue”, non colpiscono direttamente Putin, ma sono state imposte a sette alti funzionari russi e sono “un chiaro segnale” verso Mosca, ha spiegato un dirigente americano protetto dall’anonimato. “Ripetiamo il nostro appello ad una liberazione immediata e senza condizioni di Alexei Navalny”, ha detto.
I funzionari sanzionati sono: Alexander Bastrykin, capo del comitato investigativo russo, Igor Krasnov, procuratore generale, Viktor Zolotov, capo della guardia nazionale e Alexander Kalashnikov, capo del servizio carcerario federale, oltre a quattro ufficiali russi ritenuti responsabili per la detenzione di Navalny e per la repressione violenta delle proteste pacifiche del mese scorso. I loro nomi sono stati iscritti nell’elenco per le violazioni dei diritti umani dell’Ue, usato per la prima volta. Le misure restrittive prevedono il divieto di viaggio nei confronti delle persone e il congelamento di fondi nell’Ue.
Mario Bonito