Gentile Redazione di italiasera, mi chiamo Enrico Chiarello e abito a Trissino,in provincia di Vicenza. Ricordo con piacere quando,a 14anni comprai il mio primo ScooterMagazine,era la primavera del 2000…
Da lì ho iniziato a “pasticciare” con variatori e frizioni sul mio NRG Extreme modello ’99,prendendo dimestichezza con le trasmissioni CVT e iniziando a montare i primi cilindri da trasformazione. Presa la patente, acquistai uno zip sp modello ’96 completamente distrutto,e dopo averlo sistemato nel tempo libero, cominciai a muovere i primi passi in pista nei vicini kartodromi “Citta della speranza” di Arzignano(2007) e “Palladio Karting” di Altavilla (2008). Poi,lo scorso anno(2011) comprai un altro Zip Sp (nuovo modello) dal mio meccanico di fiducia,la “Vallisari Racing” di Chiampo (VI), mi serviva per potermi spostare su strada…E fu così che mi appassionai anche di “scooterturismo”, se così si può chiamare, con piccoli giretti nelle vallate vicine a casa per non prendere troppo freddo…
Durante il periodo invernale passai molto tempo a pensare ad un giro epico sulle Dolomiti, da compiere assolutamente con un motorino 50cc durante le ferie di agosto!
L’obiettivo da raggiungere era questo: partire da Trissino e raggiungere la storica “Birreria Pedavena”, passare per il paese di Alleghe nell’alto bellunese, scalare il passo di Giau, che avevo percorso 5 anni fa per assistere al passaggio del Giro d’Italia e raggiungere la bellissima Cortina d’Ampezzo… Fin qui avevo le idee chiare, ma per il viaggio di ritorno? E per i pernottamenti?
Volevo viaggiare senza pensieri, senza orari da rispettare e vincoli vari, cosi misi sotto la sella un paio di affidabili cartine stradali, impermeabile e qualche attrezzo per le emergenze. Zaino in spalla e partenza in solitaria,la mattina del 22 agosto alle 8,00… Andatura tranquilla e una gran voglia di macinare chilometri,temperatura gradevole e poco traffico…A metà mattinata, dopo aver attraversato la bassa val Leogra mi dirigevo verso la vicina val d’Astico per scalare la salita di Pedescala cha porta al Forte di Campolongo, fortezza italiana della Prima Guerra Mondiale, recentemente riattato dalla Regione Veneto.
Successivamente mi muovevo verso la parte orientale dell’Altopiano dei Sette Comuni, attraversando la caotica Asiago e scendendo verso Enego, da lì imboccavo la pericolosa SS 50-bis direzione Pedavena, dove veloci TIR mi passavano vicinissimi, sbilanciandomi… Verso le 17,30 ero già all’interno della storica “Birreria Pedavena” dove si può degustare una notevole varietà di birre artigianali! La notte l’ho passata all’Albergo Croce D’Aune, situato sulla sommità dell’omonimo Passo stradale a circa 1000m s.l.m…. Alle 8,00 del 23 agosto scendevo di nuovo verso Pedavena, poi Feltre in direzione di Agordo, per raggiungere il quale decidevo di passare per la Valle del Mis, notando che il livello medio dell’omonimo lago era calato di quasi 10 metri!
Giunto ad Agordo ho continuato in direzione Alleghe, notando come cambiassero in stile “tirolese” gli arredi e il design esterno delle varie abitazioni.
A metà pomeriggio, dopo la pausa pranzo, ho affrontato la temibile scalata del Passo di Giau, con lo Zip che arrancava a causa della giornata particolarmente calda e della pendenza superiore al 10%! Breve pausa al Rifugio Giau e giù in picchiata verso Cortina, accompagnato dagli sguardi increduli di qualche motociclista superato negli stretti tornanti!
Breve visita della cittadina e poi di nuovo in sella per salire al Passo Falzarego, strada molto piacevole, immersa nel verde. Dalla vetta posta a 2117m parte una discesa veloce che porta verso la valle di Livinnalongo, dove ho assaporato l’ottimo “speck” offerto dalla gentile signora Anna. Il Pordoi è una strada molto guidata che consiglio a tutti di percorrere, con ampi tornanti in parabolica, divertentissima! Arrivato in cima (2239 mt) ho conosciuto un gruppo di motociclisti romagnoli, i quali, scendendo assieme verso valle, rimanevano stupiti dall’efficacia dello Zip nelle curve strette!
Eccoci a Canazei, paesino quasi più bello di Cortina e giù verso la Val di Fassa, Val di Fiemme fino a Cavalese, dove ho passato la notte…
Colazione e via verso la Val di Cembra, dove ho ammirato le bellissime “Piramidi di Segonzano”, poi ho tenuto la sinistra in direzione del Lago di Caldonazzo… Nell’indecisione su quale strada affrontare ho deciso alla fine di percorrere la famosa “Kaiserjagerstrasse”,l a strada costruita dai soldati austroungarici per rifornire le proprie fortezze durante la “Grande Guerra”… Ed ecco i primi problemi al motorino,che fino a quel momento aveva girato come un orologio: in poche curve la temperatura è schizzata “alle stelle” con notevole perdita di prestazioni e con il motore che sembrava “legare”… Arrivato a fatica sulla sommità del passo ho deciso dunque di tornare verso casa per evitare di rompere il motore, dirigendomi verso l’Altopiano di Lavarone e dopo pochi km ero già in Val d’Astico, dove mi sono fermato per il pranzo alla “Birreria Summano”.
Gli ultimi 30 km hanno perso molta della loro magia, ritrovando le solite “strade malridotte” con i soliti “viaggiatori aggressivi” tipici del Vicentino…
Prima dell’arrivo a casa ho voluto togliermi un dubbio sulla carburazione:a orecchio mi sembrava magrae quindi, affrontato un “tirone” in salita, ho smontato immediatamente la candela constatando il colore biancastro degli elettrodi!!
Dulcis in fundo,ecco un pò di dati interessanti: la distanza percorsa è stata di 508 km in 3 giorni, i litri di benzina consumati circa 18 (34 euro) per una percorrenza media di circa 28 km/litro (!)
Alla prossima avventura!
Enrico Chiarello, Trissino (VI)