UNO STUDIO DEGLI ITINERARI PREVIDENZIALI RIVELA CHE LA METÀ DELLE PENSIONI SONO ASSISTENZIALI, E CHE QUELLE D’INVALIDITÀ E L’ACCOMPAGNO CONTINUANO AD AUMENTARE

“Il numero delle pensioni assistite rispetto al totale è molto alto e non riflette la situazione economica generale del Paese”, rivela la relazione del Centro Studi Itinerari previdenziali, presentata oggi alla Camera. Un dossier secondo cui il “costo totale dei trattamenti assistenziali per il 2015 ammonta a 103 miliardi, completamente a carico della fiscalità generale”. Nello specifico, il 51,34% dei pensionati, circa 8,3 milioni, percepiscono una pensione assistenziale: per 4 milioni si tratta di prestazioni assistenziali pure mentre, per altri 4,2 milioni di soggetti, si tratta invece di integrazioni al minimo e maggiorazioni sociali. Negli ultimi 5 anni, spiega ancora il rapporto, aumentano le pensioni di invalidità civile e le indennità di accompagnamento,che per il 2015 sono ammontate rispettivamente a 934.995, con oltre 2 milioni di prestazioni. In crescita anche le pensioni e gli assegni sociali arrivati a quota 857mila mentre le pensioni di guerra, in calo fisiologico, si attestano a 74.649 dirette e a 128.175 indirette. Infine, aggiunge ancora la relazione del Centro Studi Itinerari previdenziali, a tutto ciò vanno inoltre considerate le altre prestazioni di natura assistenziale tra cui le integrazioni al minimo i cui beneficiari, dice ancora il Rapporto, sono 3,32 milioni per un costo totale di 9,3 miliardi di euro, in calo negli ultimi 5 anni.