Una favola che sfida il tempo e le mode. Uno scenografo,Dante Ferretti,3 volte premio Oscar,che racconta come ha costruito le ambientazioni di Cenerentola.
Il salone da ballo a tre piani del Palazzo Reale, i 17 lampadari di cristallo alti cinque metri e rischiarati da cinquemila candele ad olio,una carrozza doro tutta cesellata a forma di zucca gigante. Arredi maestosi,giardini e fontane zampillanti, ambienti fastosi. Queste le scenografie concepite, per il kolossal Disney uscito ieri 12 Marzo nella sale italiane e oggi 13 Marzo in quelle americane,da Dante Ferretti che afferma Non si è trattato di una creazione difficile: da quando lavoro ne cinema vivo immerso in na favola. Lui che crea in tandem con la moglie set decorato Francesca Lo Schiavo, assicura di sentirsi un eterno bambino: Ho 72 anni, ho costruito gli ambienti di 50 film diretti da grandi registi come Fellini, Pasolini, Petri, Ferreri, Gilliam, Burton Scorsese eppure non ho perso la voglia di dare fondo alla fantasia per regalare al pubblico emozioni.
Oggi lo troviamo già al lavoro sul nuovo film di Martin Scorsese, Silence, per cui sta ricostruendo il Giappone seicentesco.
Per le scenografie di Cenerentola si è ispirato allarchitettura nordeuropea del XVI, XVII, XVIII secolo: Ho attinto alle atmosfere magiche e opulente del Barocco,avendo in mente lEuropa del vecchio mondo che ben si addice a Cenerentola e ai suoi personaggi eccentrici. Mia moglie ha commissionato in Italia 2.800 metri di stoffe preziose,i tendaggi di velluto, i lampadari imponenti, tutti gli arredi che si vedono nel film.
Oggi, nellera in cui i computer creano situazioni a colpi di clic e gli attori sono costretti a recitare davanti ad uno schermo verde che verrà poi riempito digitalmente, Dante Ferretti è lultimo artigiano a lavorare dal vero : Disegno ancora a mano i bozzetti dei miei progetti e mi servo della tecnologia solo come braccio operativo della mia fantasia.
Nato a Macerata, oggi cittadino del mondo, da ventanni Ferretti non lavora più in Italia e spiega che :non è soltanto una questione di soldi, i ridotti mezzi del cinema in Italia non permetterebbero le sue ambientazioni grandiose, ma il cinema che si fa oggi nel mio Paese non ha bisogno di grandi scenografie. Tornerà in patria per Cattleya e Sky che hanno commissionato a lui la scenografia di Diabolik : Ho già preparato le ambientazioni di questa fiction che sarà realizzata a Cinecittà, il mio regno, dove ho costruito i set di Fellini e dove ho lo studio da quarantanni. E continua : Ho girato il mondo intero,vissuto nelle grandi metropoli di ogni continente ma la mia città del cuore rimane Roma. Lui e la moglie che a sua volta ha vinto 3 premi Oscar,tengono le 6 statuette insieme a decine di altri premi nella loro spettacolare casa di Roma.
E del suo lavoro conclude dicendo materializzo i sogni dei registi e per farlo devo ogni volta reinventare la realtà