UNO IN MENO, COMPLIMENTI AL GIOIELLIERE: IL ’POST CHOC’ DI UN CANDIDATO DEL PD

Hanno destato grande stupore, ed anche notevole imbarazzo, le dichiarazioni rilasciate attraverso Fb da Emilio di Marzio, candidato alla Camera del Pd il quale, commentando l’uccisione del rapinatore della gioielleria di Frattamaggiore, ha scritto: “Uno in meno. Complimenti al gioielliere e al poliziotto fuori servizio”. Parole grosse per un uomo di sinistra, ed infatti poco dopo il post è stato rimosso, ma ormai era troppo tardi. Immediata la replica dell’esponente di Leu, Arturo Scotto, che ha scritto: “Quando vi dicevo che il PD oramai parla come la destra, come in questi giorni per Macerata, non stavo esagerando, forse stavo addirittura sottovalutando la cosa. Il razzismo e giustizia fai da te sono termini che non appartengono alla nostra cultura democratica e di sinistra e che esiste un solo modo per pretendere giustizia, ed è quello scritto nelle nostre leggi”. Ormai in mezzo ’alla bufera’, Di Marzio ha quindi cercato di spiegare la sua posizione replicando a sua volta “Non intendo alimentare polemiche su un’errata interpretazione del mio post sui gravi fatti di Frattamaggiore. Ho inteso sottolineare che c’è ancora un criminale (uno in meno ancora) non assicurato alla giustizia visto che uno dei tre è stato già arrestato e un altro ci ha rimesso la vita mentre uno è riuscito a scappare. Non era dunque per parte mia alcun giubilo in una vicenda comunque la si guardi dolorosa. Ribadisco però con i complimenti al poliziotto e al commerciante un concetto che rivendico – ha scritto l’esponente dem – Sono lieto cioè che in uno scontro a fuoco tra uno che ha la sola colpa di faticare dalla mattina alla sera e tre criminali non ci abbia rimesso le penne l’aggredito come accade spesso. Lo scontro a fuoco non è un giro di valzer. Il gioielliere e un poliziotto eroe fuori servizio (che poteva farsi i fatti suoi) per non soccombere non hanno recitato Hermann Hesse ma impugnato delle armi. Gli andrebbe reso plauso pubblico (ed era quella la mia intenzione) per i rischi che hanno corso per non cedere alla violenza dei criminali. Lo stato di diritto impone che la giustizia sia esercitata dall’amministrazione dello stato e che la sicurezza sia garantita dalle forze di polizia. Non sono per forme di pericolosa anarchia da far west. Tuttavia – osserva Di Marzio – nei casi di improvvisa ed efferata aggressione come ieri, tre persone armate e mascherate, il cittadino inerme ha diritto di tutelarsi, anche reagendo se necessario. E in uno scontro a fuoco, non in una tenzone poetica, tra il cittadino che si difende e il criminale che offende, so bene da che parte stare. Dalla parte del cittadino. Nel caso di specie, sarebbe stato meglio che fossero stati arrestati tutti, senza spargimento di sangue ma chi provoca uno scontro a fuoco, come gli aggressori di ieri, mettono drammaticamente in conto l’attentato all’incolumità propria e altrui”.
M.