E’ l’università la Sapienza di Roma la migliore al mondo per gli studi classici, addirittura più in alto di Oxford, sul secondo gradino del podio. Lo ha decretato la QS World University Rankings by Subject, la classifica delle università del mondo. E non finisce qui, perché l’Italia viene riconosciuta come uno dei 5 migliori Stati al mondo per la produzione di ricerca scientifica relativa al Covid.
La classifica comprende 26mila università di tutto il mondo e viene stilata attraverso precisi criteri, tra cui la reputazione accademica, i giudizi dei recruiter, le citazioni e l’impatto delle pubblicazioni.
“Questo brillante risultato, frutto di impegno e di passione si inserisce nel solco della tradizione di eccellenza nel campo degli studi classici del nostro ateneo – spiega la rettrice Antonella Polimeni – con corsi innovativi interamente in inglese, spazi per studiare tra statue e fregi decorativi nelle aree di lettura del Museo di Arte classica, ma anche operazioni culturali come quelle legate al Progetto Theatron in cui gli studenti adattano e mettono in scena i testi greci e latini”.
“Parliamo di un ambito disciplinare che è base valoriale fondante della nostra società e come tale va custodito e trasmesso alle nuove generazioni, anche perché offre strumenti di analisi e competenze trasversali, che fanno la differenza in un mercato del lavoro e in un contesto socio-culturale che si evolve con estrema rapidità”, conclude la rettrice.
Inoltre due università italiane si collocano tra le prime 100 per gli studi di Medicina. Una sola, invece, fra le top 50 per ‘informatica’ (Politecnico di Milano, al 44mo posto). Nessuna università italiana appare tra le prime 50 per Scienze Biologiche, Chimica, Scienze Ambientali e Matematica.