UNIONI CIVILI: PER INCARDINARE TESTO ENTRO L’ESTATE IN PRESSING PD SU NCD


Il Pd potrebbe chiedere già oggi, nella Conferenza dei capigruppo del Senato, che il testo sulle unioni civili venga calendarizzato in Aula prima dell’estate. O quantomeno si proverà a sollecitare la commissione Giustizia affinché si comincino a votare gli emendamenti al testo Cirinnà in attesa da tempo anche del parere delle commissioni competenti.  L’idea, si spiega tra i Dem di Palazzo Madama, sarebbe quella di arrivare ad incardinare in Aula il provvedimento prima della pausa estiva. Poi si vedrà. Se nel frattempo si riuscirà a raggiungere un accordo con Ncd, bene, allora si punterà a votarlo almeno in un ramo del Parlamento prima delle vacanze. Se invece un’intesa non si dovesse trovare, comunque il governo avrebbe fatto capire che sul tema non è sua intenzione indietreggiare più di tanto. Ma alla tabella di marcia che starebbero studiando i Dem si frappone un “ostacolo”: il senatore Carlo Giovanardi che in commissione Giustizia ha presentato al ddl Cirinnà decine e decine di emendamenti. Nel caso in cui il Pd non riuscisse a convincerlo a rinunciare alla sua battaglia e il partito di Renzi non volesse ricorrere alle cosiddette “maggioranze variabili” (i senatori M5S e di Sel sarebbero disponibili a dire sì al testo sulle unioni civili), il provvedimento potrebbe finire direttamente in Aula senza relatore. Il che significa che si dovrebbe ricominciare tutto da capo. Il testo base messo a punto dal relatore Monica Cirinnà, infatti, non avendo ricevuto alcun voto non potrebbe essere portato all’attenzione dell’Assemblea di Palazzo Madama. Al suo posto dovrebbe finire in Aula uno dei tanti disegni di legge presentati in materia (accorpati poi dalla Cirinnà in un unico testo) da emendare per farlo assomigliare il più possibile a quello del relatore. Ma il discorso, si sottolinea non senza compiacimento nel centrodestra, sarebbe tutt’altro che semplice. Così gli “sherpa” incaricati di arrivare ad una sintesi all’interno della maggioranza sul tema unioni civili lavorano senza sosta, tentando di coinvolgere al massimo tutte le anime di Area Popolare. A cominciare dall’Udc, che non sembra aver visto di buon occhio l’incontro a due che era stato fissato tra il capogruppo di Ap Renato Schifani e l’emissario del Pd Giorgio Tonini per tentare di sciogliere i nodi rimasti. Nei prossimi giorni, infatti, assicurano alcuni senatori Pd, si continuerà a lavorare per un accordo a 360 gradi perché “si tratta di una questione non più eludibile”. La sfida però è ardua perché, come ricorda proprio Giovanardi che esclude un voto sul ddl prima dell’estate, mancano ancora alcune relazioni tecniche agli emendamenti e i pareri delle commissioni competenti. Ma il segnale che arriva dalla commissione Affari Costituzionali viene considerato “incoraggiante”: si approva il parere che “cassa” le proposte di modifica presentate da alcuni senatori centristi per limitare le unioni civili alle coppie eterosessuali. Dice sì una maggioranza diversa da quella di governo: allargata ai 5Stelle e a una parte di FI. Mentre dicono “no” Ap, i Popolari del gruppo Gal, cioè Mario Mauro, la Lega, e un’altra parte di FI.