Nellambito delle unioni civili, prosegue allinterno del Pd il dibattito, con riunioni fiume al momento ancora poco esaustive. Se ne tornerà a parlare nel pomeriggio dopo che ieri, presenti Zanda e la Boschi, nella sala del direttivo Pd al Senato si sono misurati il vicesegretario dem Lorenzo Guerini, Micaela Campana e Andrea Marcucci, primo firmatario dell’emendamento cosidetto ’super canguro’. Presente (ovviamente) anche la fazione dei cattolici dem rappresentati da Stefano Lepri, Emma Fattorini, Rosa Di Giorgi, Gianpiero Dalla Zuanna, Roberto Cociancih, Mauro Del Barba, e Raffaele Ranucci. Questi ultimi hanno ribadito lintenzione di opporsi ’super canguro’, unazione che determinerebbe di fatto la sparizione di gran parte degli emendamenti al ddl Cirinnà. I Cattolici rivendicano lopportunità di partecipare alle discussioni e al voto in aula: al centro della loro attenzione cè ovviamente il tema delle stepchild. E dal direttivo non arrivano messaggi incoraggianti: la linea loro offerta è quella di votare per parti separate il canguro. “Un cangurone e un cangurino con dentro solo l’art.5 sulle stepchild ci scherza su qualcuno dal Senato – così i cattolici potrebbero esprimersi sul punto”. Sale dunque lincertezza in seno al direttivo: la fermezza dei cosiddetti cattodem preoccupa, e non poco. I numeri spiegano che al momento già 16 senatori Pd, area ’giovani turchi’, hanno messo in chiaro che diranno no al ’cangurino’. Alla vigilia del voto, prewvisto domani, cè ancora un mondo da risolvere. Ulteriore ipotesi sullo sfondo è quella di un ’testo 2’, come si dice in gergo parlamentare, formulato dallo stesso Marcucci, che blindi i tempi escludendo la possibilità di subemendamenti e ’stralci’ la parte delle stepchild lasciando all’aula la possibilità di discutere. Ma è difficile che in aula ci siano i numeri per far passare una cosa del genere. “Per venire incontro ai cattodem si sta verificando confidano alcuni parlamentari Pd- se nel ’cangurino’ si possa mettere sia l’art.5 che l’art.3, dove ci sono rimandi alle stepchild”.
M.