Unc: “A luglio su i prezzi alberghi e B&B, Siena la più cara +18,1%”

(di Cristina Armeni)
 

Vacanze più care a luglio nelle città italiane, non solo nelle città d’arte. I prezzi della ricettività turistica nelle città italiane, relativi ad alberghi, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, villaggi vacanze, campeggi e ostelli della gioventù, hanno subito una impennata a luglio di quest’anno rispetto al 2020 e a fronte di un’inflazione media nazionale annua pari a +4,1%, emergono disparità territoriali enormi, tra la città più cara e la migliore, di 28,5 punti percentuali. E’ quanto emerge da uno studio che l’Unione Nazionale Consumatori ha condotto, in esclusiva per l’Adnkronos, stilando la classifica completa delle città con i maggiori rincari o ribassi per quanto riguarda i servizi di alloggio e di ristorazione, elaborando i dati Istat dell’inflazione di luglio. 

A guidare la classifica della città con i maggiori rialzi è Siena, con un aumento astronomico pari a +18,1% rispetto a luglio 2020. Al secondo posto Bari, con un incremento annuo dei servizi di alloggio pari +16,5%. Sul gradino più basso del podio, Verona con +14,1%. Seguono Aosta con +12,7%, Rimini in quinta posizione con +11,8%, Livorno (+11,3%), Cagliari (+10,2%), Palermo all’ottavo posto con +8,9%, Trieste (+8,6%), chiudono la top ten Mantova e Bologna (entrambe +8,4%). 

Sull’altro versante della graduatoria, ben 20 città sono in deflazione. La città più virtuosa è Viterbo, che rispetto alla scorsa estate ha avuto un calo dei prezzi del – 10,4%, al secondo posto Vicenza con -5,6% e al terzo Caltanissetta con -4,6%.  

Ancora più clamorosi i rialzi su base mensile. In un solo mese i servizi di alloggio aumentano a Massa Carrara del 20,2%. Al secondo posto Ascoli Piceno con una crescita del 19,9% rispetto a giugno 2021, al terzo Cagliari con +18,6%. Seguono Rimini (+17,5%), Siena (+14,9%), al sesto posto Pescara (+13,8%), Aosta e Livorno (13% entrambe), al nono posto Messina (+11,9%), termina la top ten Sassari con +11,5%. 

Per quanto riguarda le regioni gli alberghi e le pensioni con i listini dei prezzi più in salita nel confronto con l’anno precedente si trovano in Valle d’Aosta, +12,4% su luglio dello scorso anno, seguita da Puglia (+12,1%) e Basilicata (+8,3%). L’unica regione con il segno meno è la Calabria (-1,2%), mentre sotto l’1% si trovano Piemonte e Campania, rispettivamente +0,5% e +0,7%. (