Una tragedia indicibile, che spiega le assurde condizioni alle quali sono sottoposti i migranti ’raccolti’ nelle acque del mediterraneo. di Appena sbarcato ieri a Pozzallo (Ragusa), dalla ’Proactiva Open Arms’, nave di una ong iberica, le sue condizioni sono apparse da subito gravi. Tra quei 91 ’disperati’ emaciati, pelle ed ossa (tra i quali 12 minori e 7 donne), il 22enne eritreo era tra quelli che solo a vederli facevano accapponare la pelle. Sulle prime i medici hanno temuto per una sospetta tubercolosi polmonare, decidendo di ricoverarlo immediatamente presso l’ospedale Maggiore di Modica. Lì i medici hanno invece appurato la scioccante realtà: il giovane stava morendo letteralmente di fame. Poco hanno potuto fare per come ra compromesso il suo stato di salute, e nella notte è morto. Come ha commentato Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo, il fatto ha destato in tutti gli operatori “Una pena enorme. Ieri abbiamo assistito a uno sbarco tragico, abbiamo visto una situazione impressionante di denutrizione non solo nel ragazzo che purtroppo non ce l’ha fatta, ma anche nei suoi compagni di viaggio. Erano tutti pelle e ossa, sembravano usciti dai campi di concentramento nazisti. Gente disperata, malnutrita… è stato terribile. Molti dei migranti approdati, 58, presentavano casi di scabbia e sono già in cura, ma quello che davvero ha lasciato a bocca aperta erano le loro condizioni fisiche, scheletri, uomini, donne e bambini senza un filo di adipe, solo un mucchio di ossa”.
M.