Benché rodato da decenni di esperienza politica, e da dure diatribe con i media, il pur esperto Ignazio la Russa è ‘crollato’ davanti alle incalzanti domande della ‘belva’ per eccellenza, Francesca Fagnani (intervista che vedremo domani sera su Rai 2, in prima serata). Il presidente del Senato (carica politica di massimo rilievo), è infatti inciampato malamente rispondendo ad una precisa domanda, affermando che “Un figlio gay? Accetterei con dispiacere la notizia, perché sarebbe un figlio che non mi somiglierebbe, sarebbe come se fosse milanista, è un paragone preciso, quello che faccio“.
Un’affermazione davvero infelice, che in un batter d’occhio ha fatto il giro dei social, suscitando inevitabili reazioni.
Su Fanpage il dem Alessandro Zan ha commentato che “Avere un padre con i busti di Mussolini in camera, quello sì che è un grande dispiacere. È offensivo paragonare una scelta calcistica a un orientamento sessuale. Uno sceglie chi tifare, non la propria identità. La Russa dimostra come la destra sia inadeguata e arretrata rispetto alla questione dei diritti“.
Piccato anche il leader di Azione, Carlo Calenda, che scrive su Twitter: “Domanda: ma uno un pelo più istituzionale e meno fascio non lo avevate a disposizione, Giorgia Meloni? Le parole di La Russa sono inaccettabili, trasudano superficialità e pregiudizio. È imbarazzante che la seconda carica dello Stato abbia un’idea di Paese arretrata e non si renda conto che così si getta benzina sul fuoco dell’omofobia a discapito della comunità Lgbtqi+“.
Duro anche il governatore emiliano Stefano Bonaccini, secondo cui “Le affermazioni del Presidente del Senato sono gravi. E del tutto inadeguate al ruolo che ricopre. Ogni rappresentate delle istituzioni dovrebbe servire lo Stato con disciplina e onore. La Russa invece fa l’opposto”.
Anche la candidata alla segreteria del Pd, Elly Schlein ha twittato: “L’unica sciagura per le famiglie italiane è avere la seconda carica dello Stato che fa dichiarazioni omofobe, sessiste, e nostalgiche dimostrando la totale inadeguatezza al ruolo istituzionale che ricopre“.
Attraverso i suoi canali social, da Più Europa viene scritto: “Presidente La Russa, avere un figlio gay non è affatto un dispiacere. Il dispiacere è avere in bella vista busti del Duce e vantarsene. È provare nostalgia per chi eliminò gli oppositori politici, emanò le leggi razziali, cancellò ogni libertà democratica e deportò nei lager migliaia di nostri connazionali, alcuni dei quali bambini. È decidere di non festeggiare il 25 aprile. È non amare i propri figli per quello che sono e non per quello che si vorrebbe che fossero. Il dispiacere, Ignazio La Russa, è che sia proprio lei a rappresentare inadeguatamente la seconda carica dello Stato. Siamo fieri e contenti di non assomigliarle”.
Infine, anche la senatrice Silvia Fregolent, della presidenza del gruppo di Azione – Italia Viva – Renew Europe ha voluto commentare l’infelice uscita del presidente del Senato, replicando: “Il presidente La Russa dimentica il suo ruolo di seconda carica dello Stato e riesce nella miracolosa impresa di esprimersi in modo inadeguato su donne e omosessuali nella stessa intervista. Non so se augurarci che le dichiarazioni del presidente del Senato siano frutto del desiderio di rivolgere tutto in burla o siano realmente rispondenti al suo pensiero. In ogni caso dobbiamo preoccuparci”.
Max