Preoccupa e non poco lanalisi di Unioncamere e InfoCamere, condotta sulla base dei dati del registro delle imprese delle Camere di commercio del 2016. Un rapporto impietoso che evidenzia lanno orribilis vissuto dalle imprese artigiane, che hanno segnato 16mila ditte in meno nel 2016, e per le imprese individuali (-12.000). Un dato a cui fa però da contraltare una situazione altalenante: se infatti sono calate le piccole imprese artigiane, di contro sono però aumentate quelle più grandi. Unioncamere sottolinea infatti che è di -12.333 il saldo tra iscrizioni e cessazioni di impresa per le ditte individuali (-1,39%) a fine 2016, quasi 6mila in meno per le società di persone (-2,51%). Va meglio invece per le società di capitali, il cui bilancio positivo vive +2.477 imprese, pari al +3,28%, rispetto al 2015. “Se il processo di selezione delluniverso artigiano, innescato dalla crisi e reso evidente nel 2009, risulta ancora in atto spiegano Unioncamere – il quadro generale mostra comunque un significativo e progressivo rallentamento di questa dinamica negli ultimi quattro anni”. Complessivamente, per lartigianato il 2016 si è chiuso ancora con il segno meno tra iscrizioni e cessazioni (-15.811 unità) ma in miglioramento rispetto al 2015. Ed è il risultato meno pesante dal 2011. Nel 2016 la spinta a recuperare terreno ha investito soprattutto alcuni settori delluniverso dei servizi. Sono quasi 1.900 le imprese artigiane in più nel Noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese, anche grazie allimpulso positivo proveniente dalle Attività di servizi per gli edifici e per il paesaggio. Saldo positivo anche per gli Altri servizi (+864), trainati dai servizi alla persona (+1.205). Le riduzioni più consistenti interessano, invece, soprattutto i due settori forti, in termini di numerosità di imprese, dellartigianato: le costruzioni, che nel 2016 perdono oltre 10mila attività e la manifattura, che si riduce di quasi 5.500. Quasi 2mila in meno, poi, le imprese artigiane che operano nel Trasporto e magazzinaggio. A livello territoriale, le uniche province con saldo positivo sono Milano (+300 imprese, +0,43%) e Bolzano (+26, +19%). Situazione invariata ad Imperia. Tutte le altre archiviano un 2016 con segno meno, con cali compresi tra il -0,12% di Grosseto e il -2,95% di Chieti.