Il Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini a Porano, in provincia di Terni, ha visitato la sede dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iret)
Il Ministro è stato accolto dal Direttore dell’Istituto Carlo Calfapietra dalla Presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza e dalla Presidente della Provincia di Terni Laura Pernazza.
Nel corso dell’incontro si è parlato dei progetti PNRR del Cnr-Iret, nonchè del progetto di ristrutturazione e rilancio della storica sede di Villa Paolina, di proprietà della Provincia di Terni.
A Teleambiente le parole del ministro Anna Maria Bernini.
“Il Centro nazionale sulla biodiversità di Palermo – ha detto il Ministro – ha qui un suo braccio operativo importantissimo. Noi crediamo molto in questo tipo di ricerca, crediamo anche nella capacità degli enti di ricerca e delle università di essere di supporto ai territori”.
“Il recupero di una bellissima villa settecentesca, e la tutela dei posti di lavoro, ma anche la tutela della bellezza, della cultura – ha aggiunto Anna Maria Bernini – insieme alla tutela della scienza, quindi un’operazione scientifica, occupazionale e culturale nel contempo, dovuta alla capacità della provincia di Terni di essere prospettica, è il coronamento di un percorso perfetto. Noi facciamo scienza nella bellezza, nella cultura, ristrutturiamo una splendida villa e portiamo un risultato estremamente innovativo alla scienza italiana”.
Sono state esposte le principali progettualità che coinvolgono il personale in attività legate al monitoraggio, al cambiamento climatico, alla biodiversità e alla sua conservazione.
Ricerca su piani pluriennali, ma ricerca buona, innovativa e di qualità
“Deve essere ricerca buona – ha sottolineato il Ministro Bernini – perché in questo modo riusciamo a convogliare fondi significativi, pensate semplicemente agli stanziamenti fatti negli Stati Uniti o nel sud-est asiatico. Noi dobbiamo essere in grado di portare le nostre eccellenze, la forza dei nostri cervelli, che sono straordinari. Tutte le volte che esco dall’Italia, mi sento dire che i ricercatori italiani sono i migliori nel mondo, perché non hanno solo lo spirito geometrico, come direbbe Pascal, ma hanno anche lo spirito raffinato, la capacità di essere creativi”.
“Questa creatività – ha spiegato Anna Maria Bernini – deve essere supportata da dei fondi adeguati, ma la ricerca non si deve disperdere, si deve concentrare sulle tecnologie abilitanti, emergenti ed innovative”.
“Per quanto mi riguarda – ha ricordato Bernini – io ho sbloccato il contratto di ricerca che è stato fatto dal governo precedente. Si è fatta una trattativa sindacale faticosissima che ho sbloccato un paio di mesi fa, e c’è un disegno di legge che prevede anche altre modalità, oltre all’assegno di ricerca”.
“Mi sono un po’ stupita – ha riferito ancora Anna Maria Bernini – di vedere come richiesta, il rinnovo degli assegni di ricerca, perché gli assegni di ricerca, per definizione, sono le forme meno sicure, più precarie di contrattualizzazione. Io proporrò altre forme più sicure e più garantite sotto il profilo contributivo e previdenziale”.
“Per quanto riguarda i cervelli in fuga – ha evidenziato – io credo che sia molto importante ovviamente il livello stipendiale, è importante lo sgravio fiscale, ma molto più importante è predisporre delle infrastrutture di ricerca. I ricercatori devono avere dei luoghi in cui fare ricerca, non possono essere isolati con il loro computer in una stanza vuota: devono avere un contesto fiorente, come ad esempio questo luogo”.
Sono state inoltre presentate le prospettive e le sfide del National Biodiversity Future Center, il grande progetto sulla biodiversità coordinato dal Cnr, e i programmi di monitoraggio e misura dei parametri ambientali legati al cambiamento climatico.
Ai microfoni di Teleambiente è intervenuta la Presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza.
“Il Centro nazionale di biodiversità – ha rimarcato Maria Chiara Carrozza – è una delle iniziative del Pnrr, è una delle iniziative più importanti, almeno per quanto riguarda il Cnr. Si tratta di un centro nazionale che ha più di 2000 ricercatori e 50 partner in tutto il territorio nazionale, ci sono grandi imprese coinvolte ed ora, con dei bandi a cascata, anche piccole e medie imprese, per trovare soluzioni per il monitoraggio, il recupero ed il ripristino della biodiversità”.
“Per noi – ha proseguito la presidente del Cnr – è una bellissima iniziativa di attuazione anche dell’articolo 9 della Costituzione”.
“Qui, Iret – ha concluso Maria Chiara Carrozza – è sicuramente uno dei punti di riferimento più importanti per il Cnr sul centro nazionale biodiversità perché qui ci occupiamo di ricerca sugli ecosistemi terrestri”.
L’articolo Umbria, al Cnr-Iret di Porano, il Ministro Bernini: “Sostenere la ricerca innovativa e di qualità” proviene da Notizie da TeleAmbiente TV News.