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Umberto Tozzi: “Dalla mia casa… a quella di carta su Netflix. Una quarantena creativa”

Quando lo registrai non avevo la minima idea che potesse avere quel successo e diventare un evergreen, in grado di conquistare il mondo ancora più di 40 anni dopo. All’epoca era già un miracolo per un italiano passare la frontiera di Chiasso…

‘Ti Amo’, un successo ed un testo… ancora attuale

Così Umberto Tozzi, incontrastato ‘Re delle classifiche’ tra gli anni Settanta ed Ottanta con una serie di hit ‘micidiali’, racconta la fortuna di quell’orecchiabile giro armonico, che con le parole dell’indimenticato  autore Giancarlo Bigazzi, oltre la vittoria al Festivalbar di quel 1977, rimase in vetta dei ’45 giri’ più venduti, dal giorno della sua uscita – il 23 luglio – fino al 22 ottobre. Un brano che nascondeva una frase mai così attuale come oggi: “primo maggio, su coraggio”, quasi foriero della quarantena che stiamo vivendo, “Sì – ammette l’artista – in questo momento quelle parole suonano come una speranza, una grande speranza. Perché io non credo che il primo maggio potremo tornare alla normalità, purtroppo“.

“Dalla mia casa di carta a quella di Netflix”

Tutto questo perché proprio ‘Ti Amo’, a dispetto dell’età, figura in primo piano nella colonna sonora della IV stagione della fortunata serie Netflix, ‘La Casa di Carta’. Ed infatti scherzando, Umberto afferma di vivere la sua quarantena “nella casa… di carta”. Nello specifico, in una scena della serie, il personaggio Berlino la canta nel corso di un matrimonio, dedicandola alla sua moglie italiana, Tatiana. Una scena che ha colpito Tozzi:  “Molto bello. Mi ha fatto molto piacere, anche perché so quanto è conosciuta questa serie in tutto il mondo”.

Dopo il boom di ‘Ti Amo’ il successo mondiale di ‘Gloria’

Che poi qui non si tratta certo di un caso, nel corso della sua lunghissima carriera infatti, il cantante ha mietuto altrettanti successi anche all’estero. Basti pensare alla rockeggiante ‘Gloria’ (Scritta nel 1979 sempre con Bigazzi) che nel 1982 lanciò Laura Branigan la quale, grazie alla sua Versione inglese, rimase nella Billboard Hot 100 per 36 settimane e inserita nella Top 100 singoli del 1982 e del 1983. E già, commenta ancora Tozzi, ”Un risultato davvero grande da ottenere nel mercato del Nord America. E anche quella fu una coincidenza fortunata perché Greg Mathieson che aveva lavorato con me all’arrangiamento di ‘Gloria’ si trovò a lavorare al disco di Laura e, siccome mancava un pezzo, propose Gloria. Ma a pomparla furono poi i dj newyorkesi. Un successo pazzesco“. Non a caso anche ‘Gloria’ finì anche in un film (‘Flashdance’), e nella seguitissima serie tv Usa ‘The Wolf of Wall Street’. Cos’altro aggiungere? ”Per chi fa musica – rimarca infatti il cantante – non c’è cosa più bella che vedere viaggiare una canzone così lontano e così a lungo”.

“La quarantena non mi pesa, non sono mondano”

Poi l’artista si lascia andare e rivela che, a parte questa quarantena ‘obbligata’ (che lui sta trascorrendo nella sua casa monegasca): “A dire il vero, la mia vita è stata sempre un po’ in quarantena. Non sono mai stato molto mondano. L’unica cosa che mi concedevo prima di queste restrizioni era andare in piscina a nuotare per un paio d’ore. Per il resto sono sempre stato molto a casa, dove ho anche il mio piccolo studio per creare musica. Mi è sempre piaciuta la magia dei luoghi raccolti“. Ed è prorpio qui, racconta, che sta lavorando a un nuovo disco: “Doveva uscire a maggio ma adesso è tutto rimandato. Il titolo ancora non l’ho scelto. Però stiamo lavorando al missaggio. Sono circa 6 anni che non pubblico inediti ma di questi nuovi dieci brani sono contentissimo: era un bel po’ di tempo che non mi uscivano canzoni così ‘tozziane’…“.

“L’Italia ha accresciuto la sua stima internazionale”

Seppur momentaneamente lontano, il cantante segue con grande attenzione cosa accade e come stiamo vivendo ora in Italia: “Vedere gli italiani così attenti e scrupolosi mi ha fatto stare bene. E la via italiana alla lotta del virus ha fatto scuola in tutto il mondo. L’Italia sta diventando un esempio. E i Paesi che inizialmente l’avevano criticata hanno dovuto amaramente ricredersi. Credo che la stima internazionale nei confronti dell’Italia sia decisamente aumentata in queste settimane”. Ovviamente Tozzi non nega di avere “grande preoccupazione per le ricadute economiche di questo blocco, soprattutto per le piccole e medie imprese artigianali, che hanno sempre fatto grande l’Italia“, dice. Infine, spiegando anche lì, a Montecarlo, sono in atto le medesime restrizioni italiane,  Umberto Tozzi afferma che “La mia speranza è che tutti in Italia, a Montecarlo e nel resto del mondo rispettino le restrizioni che ci sono state imposte, sennò ci autocondanniamo. Questo in attesa che arrivi il miracolo, cioè un aiutino da farmaci già conosciuti prima che arrivi il vaccino. Io sono credente e mi viene da dire: preghiamo insieme per questo. Ma dentro casa. – conclude alludendo malignamente a Salvini – Non c’è bisogno di riaprire le chiese rischiando nuovi contagi”.

Max